Mancini e la Champions: due mondi separati

CalcioWeb

Roberto Mancini sta fallendo per l’ennesima volta in Champions League. Se da calciatore l’ha giocata de volte; con la Sampdoria perse in finale contro il Barcellona e con la Lazio fu sconfitto dal Valencia ai quarti di finale; da allenatore, con quella di quest’anno, Mancini è a quota 7 partecipazioni, senza mai andare oltre i quarti di finale. Nel 2003-2004, con la Lazio, dopo aver sconfitto il Benfica ai preliminari, fu eliminato ai gironi da Chelsea e Sparta Praga. L’anno successivo si fermò ai quarti con l’Inter, perdendo l’euroderby contro il Milan, poi finalista; superò lo Shaktar ai preliminari nel 2005-2006, dopo eliminò Artemdia Bratislava e Porto, passando il girone insieme al Rangers. Agli ottavi fece fuori l’Ajax faticando, ma poi perse clamorosamente contro il modesto Villarreal ai quarti. Negli ultimi 2 anni in nerazzurro, quando l’Inter era la migliore squadra italiana, fu eliminato agli ottavi prima dal Valencia e poi dal Liverpool. In tutte le partite che comportarono l’eliminazione del club di Moratti le sue scelte furono abbastanza discutibili.
Anche nella corazzata Manchester City Mancini si sta dimostrando grandissimo in campionato e piccolo in Europa. Un anno fa venne fatto fuori da Bayern Monaco e Napoli nella fase a gironi; quest’anno, capitato ancora nel gruppo di ferro, è ancora fermo ad 1 punto dopo 3 partite giocate. Per il Mancio la Champions è una maledizione.

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