Arbitri, Collina: “Assistenti di porta innovazone non negativa”

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Anche la tecnologia della linea di porta del gol-non gol non ha certezze assolute, tant’e’ – spiega Pierluigi Collina, responsabile arbitri dell’Uefa a Radio Anch’Io sport – che ”il manuale per i test fatti dalla Fifa mi sembra prevedesse una tolleranza di 3 centimetri. Quindi una assoluta certezza forse non ci sara’ anche in quel caso”. L’introduzione degli arbitri di porta voluta dall’Uefa ha dato risultati importanti e nel campionato italiano questa novita’ ”non mi sembra che abbia portato a situazioni negative, magari poteva esserci qualcosa di piu’ pero’ non ho visto cose negative tali da far diventare questa innovazione qualcosa di negativo da essere tolta”.Per Collina, la novita’ ”non e’ stata comunque un salto nel buio perche’ molti arbitri italiani avevano sperimentato questo sistema nella partite internazionali. Nonostante tempi stretti e le difficolta’ organizzative credo che i risultati ottenuti fin qui siano stati buoni”. Qualche errore c’e’ stato, ha ricordato Collina, come in occasione di Catania-Juventus ma quella ‘‘e’ stata un’eccezione e non puo’ essere considerata la regola, oltretutto nata dalla volonta’ di cercare la soluzione giusta”. ”L’introduzione dei giudici di porta – ha aggiunto Collina – ha l’obiettivo di dare un supporto all’arbitro, dal momento che le condizioni delle partite sono oggi cambiate, e non mi riferisco solo alla maggiore presenza della tv ma a un cambiamento oggettivo del calcio, dove c’e’ oggi una maggiore velocita’. Insomma, prima c’erano molti meno contatti e molte meno occasioni di sbagliare. All’Europeo siamo stati criticati per quell’episodio del gol-nongol, ma in questo caso in Italia ho visto che c’e’ stata quasi la perfezione”. L’importante, ha concluso Collina, ”e’ distinguere sui ruoli, perche’ e’ chiaro che c’e’ un problema di personalita’ dell’arbitro che non deve subire la decisione di un altro se non e’ convinto. Ricordo che un paio d’anni fa abbiamo avuto un errore importante in un quarto di finale di Champions League tra Manchester Utd e Chelsea, con un rigore clamoroso su Ramires. In quell’occasione l’assistente disse che era rigore ma l’arbitro non lo concesse. Ebbene, quell’episodio passo’ come un errore dell’assistente e invece e a commetterlo era stato l’arbitro”. Ruoli specifici per arbitri e assistenti di porta? ”E’ una cosa su cui stiamo ragionando – conclude Collina – non si puo’ partire ovviamente con ruoli creati ad hoc. Al momento la logica e’ stata fatta sugli arbitri e non sui guardialinee sapendo che gli assistenti di porta devono supportare l’arbitro con decisioni che fanno parte del bagaglio arbitrale, quindi penso che sia giusto che gli assistenti di porta siano arbitri. Comunque, ci stiamo ragionando su”.

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