Milan rinato: qualcuno chieda scusa ad Allegri…

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FOOTBALL : Milan vs Bergame - Calcio - 15/09/2012Qualcuno deve chiedere scusa a Massimiliano Allegri. Più di qualcuno, a dire la verità, perché il Milan che sta macinando vittorie e palesando anche buone trame di gioco, è figlio soprattutto del suo allenatore. Così bistrattato ad inizio stagione, così elogiato adesso. Per carità, i risultati dei primi mesi di quest’annata calcistica, con il Milan che galleggiava appena sopra la zona retrocessione, avevano comprensibilmente indotto al giudizio negativo anche i più ottimisti del caso. Erano in molti a volere la testa del tecnico toscano, compreso – pare – Silvio Berlusconi, poi convinto a desistere dall’opera di Galliani. Che adesso si frega, giustamente, le mani.

Come ad Allegri, in tempi non sospetti, venivano addossate le colpe di una squadra senza capo ne’ coda, è giusto adesso riconoscergli bravura sia sul piano tattico che su quello caratteriale, dove ha dimostrato di possedere i cosiddetti attributi. Si può fare tutta la chiacchiera che si vuole, ma sono i risultati adesso a parlare, ed i numeri ci dicono di un Milan che è risalito in classifica sino ad occupare la caellina del terzo posto, e che in Champions League ha messo sotto, convincendo tutti, il Barcellona, in un match dal quale la compagine milanese sarebbe dovuta uscire, secondo il quasi unanime pronostico, con le ossa rotte: così non è stato, chi può negarlo?

Ad Allegri, tra le altre cose, va attribuito il merito di aver recuperato giocatori considerati mezzi finiti, o comunque al capolinea della propria avventura dalle parti di Milanello. Pensiamo ad Abate, più volte sul punto di partire nello scorso mercato di gennaio: è rimasto e si è reimpossessato della fascia destra, dove è tornato a macinare chilometri come nei tempi migliori, facendo progressi anche sul piano della precisione al momento di crossare. Pensiamo a Flamini, da molti addirittura dimenticato, e rilanciato in grande stile al punto da essere diventato indispensabile per gli equilibri della linea mediana. Pensiamo ad Ambrosini, dato per finito, ed invece padrone del centrocampo, leader carismatico ma poco appariscente di una squadra che ne rispecchia in pieno lo spirito guerriero.

Pensiamo a Boateng, principale bersaglio, ad un certo punto della stagione, della contestazione impietosa di San Siro, e adesso assurto a vero emblema della rinascita di questo Milan. Pensiamo a Pazzini, del quali qualcuno rideva per via della valutazione fatta dal Milan, che l’ha pagato all’Inter 7 milioni di euro più il cartellino di Cassano: 12 reti in 21 partite, non tutte dal 1’, ed una dedizione al lavoro, pur nel momento in cui ha perso il posto in favore di Balotelli, da ammirare e prendere ad esempio. Della ricostruzione, psicologica prima di tutto, di questi giocatori, va dato atto a Massimiliano Allegri, che adesso si sta prendendo le sue silenziose rivincite su chi gli ha spalato addosso parecchia melma.

Eppure quando è stata l’ora di massacrare Allegri, si è dimenticato che il Milan ha affrontato una ricostruzione dolorosa, passata dalle partenze dei vari Nesta, Zambrotta, Thiago Silva, Gattuso, Van Bommel, Inzaghi, Pato ed Ibrahimovic: roba da far rabbrividire chiunque, visto che parliamo di elementi di spessore indiscutibile. Chiunque ma non lui, il toscano dalla corazza d’acciaio, che ha saputo resistere alle mille frecciate lanciategli dal suo Presidente Berlusconi, compresa l’infelicissima “No el capisse un casso”, che avrebbe fatto venire voglia di mollare a parecchia gente. Ecco perché bisogna fare i complimenti più sinceri ad Allegri, e chiedergli scusa se ci si è lasciati andare a giudizi affrettati. Adesso il Milan ha mezzo piede nei quarti di finale di Champions League, ed il Napoli, secondo in campionato, dista solo 5 lunghezze: si dice che l’appetito vien mangiando, ed ora che si entra nel rush finale di questa stagione, siamo sicuri che Allegri ed i suoi ragazzi avranno una fame da fare paura…

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