Roma: era davvero necessario esonerare Zeman?

CalcioWeb

Zeman-Zdenek-afp-258x258La Roma, probabilmente dall’addio di Ranieri, è la squadra più altalenante della serie A. Dopo una stagione poco convincente con Luis Enrique in panchina, la società aveva deciso di affidare i giallorossi a Zdenek Zeman, plasmando un organico a sua immagine e somiglianza, giovane, con voglia di affermarsi e tanta fame. Il problema è che da squadra giovane non si può pretendere che vinca subito, deve avere tempo di crescere e formarsi. Eppure Zeman è stato mandato via. I risultati erano più o meno gli stessi dello scorso anno, ma la dirigenza è stata impietosa e probabilmente il rapporto incrinato del boemo con alcuni tra i senatori giallorossi ha fatto la differenza per determinare il suo esonero. Cosa ha comportato il cambio di allenatore?

Sicuramente un netto passo indietro sotto il punto di vista del gioco e dello spettacolo, senza alcuna modifica dei risultati, che continuano ad essere discontinui. Il povero Andreazzoli è stato catapultato ad allenare nella piazza più difficile d’Italia senza avere la benchè minima esperienza come tecnico principale in nessun ambiente. Anche lui è chiaramente esente da colpe: la squadra è potenzialmente, in un futuro prossimo, da Champions, ma in questo momento ha dei gravissimi problemi di mentalità che culminano con degli inaccettabili cali di tensione come quello di ieri sera che ha permesso al Chievo di portare a casa 3 punti dall’Olimpico. La Roma, infatti, si esalta nelle grandi partite; è l’ultima squadra ad aver sconfitto la Juventus, ha battuto il Milan, ha vinto contro la Fiorentina sia all’andata che al ritorno, eliminandola anche dalla Coppa Italia, ha conquistato 4 punti contro l’Inter, battendola 3 volte su 4 confronti totali in stagione, dimostrando un rendimento da big del calcio italiano nei match ricchi di pressione; contro le medio piccole è invece un disastro. Da quando Andreazzoli ha preso il posto di Zeman sono stati tantissimi i tonfi ingiustificabili di una formazione che irregolare era prima e irregolare è rimasta adesso: le sconfitte contro Sampdoria, Palermo e Chievo e l’incredibile stop casalingo contro il Pescara sono partite su cui c’è poco da recriminare per quanto visto in campo, ma tantissimo per come si sarebbero potute affrontare. Senza questi ko la Roma sarebbe tranquillamente in lotta per il terzo posto, ma non vincere partite di questo tipo significa non essere pronti per determinati obiettivi.
Lo ripetiamo, Andreazzoli non è il responsabile di questo fallimento, anzi, quantomeno ha migliorato la media dei gol subiti e non ha peggiorato la media punti, ma il fallimento è frutto dei proclami fatti in estate. Questa Roma è una squadra da Europa League, nulla di più. Creare aspettative inutili e controproducenti è stato poco intelligente ed indicare come responsabile un allenatore che era ancora in linea con quelle che potevano essere le capacità di una squadra giovane ed inesperta, non ha portato alcun miglioramento. Lo dicono i risultati. Era davvero Zeman il problema???

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