Il punto sulla 7a giornata di Serie A

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iturbeLa conferma: L’inizio di stagione aveva fatto preoccupare i più, ma il Parma si è ripreso alla grande e, battendo in casa il Sassuolo, ha portato a casa l’ennesimo risultato positivo. Gli emiliani, alla vigilia del campionato, partivano con grande considerazione degli addetti ai lavori per via soprattutto di quella coppia da attacco che autorizzava grandi sogni: Cassano ed Amauri, il primo a creare, il secondo a segnare. I piani non sono andati come previsto, il centravanti oriundo non ha ancora segnato ed è stato fermo per due giornate per squalifica. Fantantonio sembra però finalmente aver ingranato la quarta, e con lui in forma la salvezza è obiettivo raggiungibile e si può anche osare oltre. Bravo Donadoni a non perdere mai la bussola.

La sorpresa: Sebastian Giovinco: chi meglio di lui, oggi, merita l’iscrizione in questa categoria? Lo scorso anno è stato massacrato per aver sempre mancato gli appuntamenti che contano. Ieri è stato lanciato nella mischia da Antonio Conte ed ha segnato un goal importantissimo ai fini della vittoria contro il Milan. Una rete non solo importante ma anche di pregevole fattura: finta a sedere l’avversario diretto e palla infilata alle spalle di Abbiati. Che sia davvero il momento, per la ‘Formica Atomica’, di diventare grande?

La delusione: E’ un po’ come sparare sulla croce rossa, ma il Bologna è davvero inguardabile e, a dir poco, deludente. I felsinei non hanno gioco, non hanno carattere, e la difesa fa acqua da tutte le parti. E il tutto non si può certo giustificare con la sola partenza di Alberto Gilardino, sostituito comunque da un Rolando Bianchi coinvolto nel grigiore generale. Gli uomini per risalire la china ci sono, sta a Stefano Pioli svegliare i ragazzi dal torpore in cui versano: impresa possibile, purchè i calciatori lo seguano. Altrimenti, a malincuore, è bene cambiare guida tecnica. Non averlo ancora fatto, però, è un merito del contestatissimo presidente Guaraldi.

Il top player: Tutti in piedi per Francesco Totti: ancora una volta, la milionesima, da quando il ‘Pupone’ ci ha deliziati per la prima volta con le sue magie fatte pallone. Contro l’Inter è sembrato un ragazzino di vent’anni, come del resto capita ormai da tempo immemore. Il goal del vantaggio segnato a San Siro è di rara bellezza: tra la selva di gambe di nerazzurro colorate, Totti è riuscito a trovare il varco giusto, facendo partire un missile imprendibile anche per il pur bravo Handanovic. Sul rigore la solita freddezza ma soprattutto tanta abnegazione e volontà nell’andare a recuperare palloni fino anche in difesa. Leggenda vivente, tutti dobbiamo dirgli grazie. Se continua così, ai Mondiali la numero 10 azzurra sarà sua.

Il flop player: Philippe Mexes è un ottimo difensore, sicuramente il migliore tra quelli a disposizione di Massimiliano Allegri. Ma nella sua carriera si è sempre contraddistino per la sua cattiva dose di follia, che gli ha procurato tanti guai: l’ultimo ieri quando, contro la Juventus, prima ha tirato un pugno sulla schiena di Chiellini in via del tutto gratuita, rischiando di essere beccato (sarebbe stato rosso diretto e rigore per gli avversari), e poi si è fatto buttare fuori per un doppio giallo evitabilissimo. Così facendo ha creato un danno enorme ai compagni, non solo nella partita di ieri, ma anche in quelle a venire: il rischio prova tv è concretissimo, e per il Milan perdere Mexes per tre partite (squalifica potenziale) potrebbe pesare in maniera devastante.

Il goal più bello: Lo hanno definito l’erede di Messi, ma il paragone è eccessivo e scomodo. Eppure Juan Manuel Iturbe dell’Hellas Verona sembra davvero un piccolo prodigio: il goal con cui ieri ha infilato la porta difesa dal bolognese Curci ha del meraviglioso. Controllo di palla nei pressi della metà campo, corsa palla al piede sino al limite dell’area di rigore, Sorensen evitato e sinistro di rara potenza e precisione che ha regalato il raddoppio agli scaligeri. Un goal che fa il paio con quello realizzato la scorsa settimana: siamo davvero di fronte ad un potenziale craque, che contribuirà a fare le fortune della già validissima compagine scaligera. Bravo.

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