Milan a porte chiuse, Galliani non si arrende

CalcioWeb

gallianiAdriano Galliani, intervendo oggi alla presentazione dell’intesa che sancisce la prosecuzione del rapporto tra Milan e Adidas, ha affrontato tutti i temi sul tappeto e che interessano, direttamente o indirettamente il club rossonero.  “Tutte le maglie del Milan sono belle e ci sono affezionato, ma quella alla quale sono più affezionato è quella del 2002-03 quando abbiamo vinto la Champions League dal gusto particolare. In quell’edizione – ha ricordato l’Amministratore Delegato della società di via Turati – c’erano tre squadre italiane in semifinale. Abbiamo battuto l’Inter in semifinale e la Juve in finale. Qualcosa che porto dentro nel mio cuore”. Il mio ricordo più bello, mi ricordo che nel 2007 abbiamo venduto via internet 5000 maglie e – si legge su milannews.it – abbiamo fatto delle foto nella tribuna arancio di San Siro. In questi 15 anni ci siamo trovati benissimo con Adidas, un rapporto fantastico. Lavorando fianco a fianco non abbiamo mai avuto un episodio che ci potesse incrinare il rapporto. Ci è sembrato naturale andare avanti. Pensiamo che lavorare insieme nei prossimi 10 anni con Adidas sia fantastico. La forza del nostro brand prescinde dai risultati sportivi e il nostro merchandising aumenta di anno in anno in tutto il mondo. Ricordavo che il Real Madrid, che ha un brand straordinario, non ha vinto la Champions per 30 anni, ma è rimasto sempre il Real. Noi siamo convinti di avere un brand fortissimo e siamo tra quelli più forti nel mondo del calcio. Pensiamo di poter far bene sia al nostro marchio che a quello di Adidas”. Non poteva mancare un riferimento a Balotelli, che in questi giorni è in ritiro a Coverciano con la Nazionale:  “Ho sentito Balotelli 2-3 volte oggi. Ha qualche problemino fisico, a quello che mi risulta le risonanze hanno dato esito negativo. Non ha lesioni e poi abbiamo piena fiducia nel dottor Castellacci che saprà fare al meglio il suo lavoro”. Il dirigente del club rossonero, quindi, si è concentrato sul rinnovo dell’accordo con l’Adidas e sul caso legato alla sanzione comminata dal Giudice Sportivo per i cori dei tifosi milanisti contro i napoletani (una gara a porte chiuse da scontare nella sfida con l’Udinese del 19 ottobre). “Le promesse fatte a pranzo all’amico Herbert sono quelle di tenere il Milan al livello da Milan. Non daremo mai le cifre, ma è un contratto importante. E’ stato trattato da top club ed è giusto che il Milan resti al vertice. La politica di Adidas è quella di avere i top club al mondo e noi siamo felici di essere tra questi. Negli ultimi 5 anni siamo l’unico club italiano ad aver giocato la Champions League. Spero che il 19 sera con l’Udinese ci siano i nostri tifosi. Faremo ricorso in tutte le sedi dove sarà possibile fare ricorso contro la chiusura dello stadio e cercheremo di evitare questa punizione”. Per quel che riguarda eventuali operazioni di mercato da approntare in vista dell’apertura della finestra invernale di calciomercato, l’Amministratore Delegato ha affermato: “Non parlo di mercato fino al 3 di gennaio. Qualcuno arriverà, ma non ho idea di che nazionalità saranno questi arrivi. E’ appena finito il mercato estivo. L’intenazione del Milan è quella di recuperare i grandi giocatori che ha fuori e di fare qualche innesto ulteriore nel mercato di gennaio”. Passano gli anni e gli stadi italiani, a parte la felice eccezione rappresentata dalla Juventus Stadium, sono sempre più vetusti ed inospitali: “Il problema lo deve affrontare la Federcalcio. La costruzione di nuovi stadi porta a nuovi comportamenti da parte delle tifoserie. Ciascuno di noi si comporta in maniera diversa rispetto a dove si trova. Il presidente Beretta ha scritto una lettera alla FIGC invocando l’intervento del consiglio federale per sistemare queste strutture e speriamo che ci siano delle risposte che possano far si che non si ripetano in futuro questi episodi”. Un ultimo richiamo alla Nazionale: “Nessun accordo con Prandelli, abbiamo solo chiesto la tutela medica. Nessuna pressione da parte nostra sulla Nazionale”.

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