Quarantasei anni fa se ne andava Gigi Meroni: il mito della ‘Farfalla granata’

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meroniQuarantasei anni fa perdeva la vita in una tragica circostanza uno dei personaggi più geniali e stravaganti che il calcio italiano abbia mai conosciuto: parliamo di Gigi Meroni, perito per via di un incidente stradale, investito da un auto guidata da colui che era il suo più grande tifoso, Attilio Romero (detto Tilli) che, parecchi anni dopo, sarebbe stato presidente di una delle più controverse gestioni del Torino, quella firmata Aghemo. E del Torino Meroni fu simbolo indiscusso, calciatore meraviglioso che indossò la casacca granata per 145 volte in Serie A, segnando 29 goal. Il suo ruolo era quello di ala destra, un’ala destra con rigoroso numero 7, piena di fantasia e genio, sul campo di calcio come nella vita. Note le sue stravaganze che adesso hanno ora il sapore dei dolci e malinconici ricordi: come quella volta in cui fu visto in pieno centro di Como con una gallina al guinzaglio. Crebbe calcisticamente nel Como e si trasferì poi al Genoa, ma fu nei suoi anni al Torino (dal 1964 ai primi mesi del 1968) che il suo mito si impose all’attenzione di tutti. Nell’estate del 1967 si parlò di una sua imminente cessione alla Juventus che scatenò una sorta di insurrezione popolare di colore granata. La sua morte, avvenuta quando Gigi aveva ancora 24 anni, gettò nello sconforto l’intera tifoseria del Toro ed anche il resto d’Italia: due mesi dopo la sua scomparsa, un tifoso che non riusciva a rassegnarsi alla scomparsa di Meroni scoperchiò la tomba e ne asportò il fegato nascondendolo per qualche giorno, prima di riconsegnarlo alle forze dell’ordine. Da ricordare anche che, una settimana dopo la morte di Gigi, il Torino fu impegnato in un derby contro la Juventus: punta di diamante dei granata, allora, era Nestor Combin, bomber franco argentino, che fu grande amico di Meroni. In quel giorno aveva un febbrone da cavallo, ma volle comunque scendere in campo per onorare la memoria del compagno defunto: segnò tre goal del complessivo 4 a 0 (il quarto fu firmato da Carelli, che ereditò l’amato numero 7 proprio di Meroni). Oggi il Torino ha voluto rendere onore alla figura di Meroni, come accade ogni anno, presenziando di fronte al monumento fatto erigere in sua memoria e sito in corso Re Umbero 46, proprio lì dove perse la vita la ‘Farfalla granata’, il cui ricordo rimarrà per sempre, più forte di tutto, anche dell’inesorabile passare del tempo.

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