Torino-Inter 3-3: partita al cardiopalma, grande carattere dei nerazzurri

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Torino   interPartita nata male quella dell’Inter in casa del Torino per il posticipo dell’ottava giornata del campionato di serie A che la Roma sta dominando indiscussamente.

INIZIO SHOCK DELL’INTER – Dopo soli 4 minuti infatti i nerazzurri sono rimasti in dieci uomini a causa dell’espulsione di Samir Handanovic che con un fallo su Cerci ha provocato un calcio di rigore a favore dei granata. Lo stesso Cerci, incaricatosi della battuta, ha però fallito il penalty, parato dal neo-entrato Carrizo, che ha preso il posto dello sfortunato Kovacic. Dopo 20 minuti i granata hanno però trovato il vantaggio grazie al primo gol in serie A di Farnerud.

L’INVENZIONE DI GUARIN – Dopo aver gestito bene la partita, gli uomini di Ventura hanno subìto il gol del pareggio. Su azione di calcio d’angolo, una sventurata uscita di Padelli ha favorito Guarin, che con un’autentica invenzione ha realizzato un gol strepitoso in rovesciata chiudendo la prima frazione in pareggio.

PALACIO SHOW – Il secondo tempo inizia così come era iniziato il primo: Torino all’attacco e Inter alle corde. È Immobile a segnare ancora per i granata, prima dello show di Palacio. L’argentino sigla una doppietta che porta clamorosamente i nerazzurri in vantaggio, nonostante l’uomo in meno.

BELLOMO: È DELIRIO GRANATA – Quando tutto sembrava finito, è stato il giovane Bellomo, con una traiettoria insidiosa, a beffare Carrizo, non di certo esente da colpe, e pareggiare per 3-3 una partita pirotecnica e divertente.

CONCLUSIONI – Ad essere soddisfatto sarà sicuramente di più Mazzarri rispetto a Ventura. Il Torino ha nuovamente evidenziato i suoi limiti nel mantenere il vantaggio (6 volte i granata non sono riusciti a difendere i loro gol). L’Inter è invece una squadra che è cresciuta tantissimo e sta dimostrando di poter essere una squadra assolutamente competitiva per un terzo posto che, soprattutto alla luce del non impegno infrasettimanale, può essere alla portata. Un applauso particolare va ancora una volta a Mazzarri, capace di leggere la partita da vero stratega, con il cambio Belfodil-Taider che è un vero capolavoro.

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