Champions League: quando le fasce di sorteggio non dicono la verità

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champions leagueCon le partite di ieri, il quadro delle squadre qualificatesi agli ottavi di Champions League è completo. A questo punto, è curioso andare a vedere quali club hanno superato il turno, andando a fare un raffronto con le fasce in cui le stesse si trovavano al momento del sorteggio dei gironi. Cominciamo dando un’occhiata proprio a queste famigerate fasce:

Prima fascia: Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea, Real Madrid, Manchester United, Arsenal, Porto, Benfica;
Seconda fascia: Atletico Madrid, Shakhtar Donetsk, Milan, Schalke 04, Olympique Marsiglia, CSKA Mosca, Paris Saint Germain, Juventus;
Terza fascia: Zenit, Manchester City, Ajax, Borussia Dortmund, Basilea, Olympiacos, Galatasaray, Bayer Leverkusen;
Quarta fascia: Copenhagen, Napoli, Anderlecht, Celtic, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Real Sociedad, Austria Vienna.

Andiamo adesso a leggere i nomi delle squadre che hanno conquistato l’accesso agli ottavi di finale: Arsenal, Atletico Madrid, Barcellona, Bayer Leverusen, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Chelsea, Galatasaray, Manchester City, Manchester United, Milan, Olympiacos, Paris Saint Germain, Real Madrid, Schalke 04, Zenit. E’ curioso vedere come due di quelle inserite in prima fascia ci abbiano ‘lasciato le penne’, venendo declassate in Europa League: parliamo delle due lusitane, Benfica e Porto. Ancora più significativo il dato relativo a seconda e terza fascia: chi pensava ad un enorme squilibrio tra le due si sbagliava.

Il bottino è infatti così suddiviso: quattro squadre della seconda fascia (Atletico Madrid, Milan, Schalke 04, Paris Saint Germain), ben sei della terza fascia (Zenit, Manchester City, Borussia Dortmund, Olympiacos, Galatasaray, Bayer Leverkusen). L’unica fascia che si è confermata in toto azzeccata è stata la quarta, visto che nessuno dei club in essa inserito ha fatto strada in Champions League. Tra l’altro, due di esse sono andate in Europa League: parliamo di Napoli e Viktoria Plzen.

Insomma, da qui si comprende come il criterio di suddivisione, adottato dall’Uefa, nelle varie fasce, sia abbastanza discutibile e decisamente rivedibile. Altrimenti ci ritroveremo sempre con delle situazioni come quella che ha visto protagonista il Napoli che, con 12 punti all’attivo (gli stessi delle prime due del suo girone) si è vista sbattuta fuori per una questione di scontri diretti. Vero, sono le regole e le si conoscono dall’inizio e qua, quantomeno, non sono stati cambiati i regolamenti in corso come fatto, di recente, in occasione dei sorteggi per Brasile 2014. E però, conoscere dall’inizio i criteri di assegnazione, non significa che non li si possa discutere.

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