Serie A, top e flop 17^ giornata

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benatiaVa in cantina il 2013 della Serie A, con la conclusione della 17^ giornata. Una giornata che ci ha confermato la potenza di Juve e Roma e che ha visto felici, più degli altri, i tifosi dell’Inter, capace di superare il Milan in uno dei derby meno interessanti della storia. Ma andiamo adesso a vedere quali sono stati i top ed i flop di questo turno di campionato.

– TOP –

Giuseppe Rossi: Goal numero 14 in campionato, l’ennesimo decisivo, siglato sul campo del Sassuolo. Campo che, per il Sassuolo, ha rischiato di essere fatale. Ci ha pensato Pepito, con una giocata della sue, a togliere le castagne dal fuoco. E ci aveva provato più volte anche prima, trovando la resistenza di Gianluca Pegolo. Che, però, al  minuto 82 ha dovuto capitolare, di fronte alla botta di destro firmata Rossi. Applausi per lui.

Rodrigo Palacio: Calciatore straordinario e sempre troppo poco reclamizzato: più che un attaccante, per lui potremmo parlare di ‘tuttocampista’. Si carica sulle spalle il peso dell’intero attacco, tiene da solo in apprensione la difesa del Milan, come ha fatto altre volte in passato quando è stato chiamato in causa. Ma non solo, perchè non di rado lo si vede in difesa pronto a dare manforte ad i compagni. La meraviglia di tacco con cui decide il derby, è la ciliegina sulla torta di una prestazione monstre.

Mehdi Benatia: Il suo arrivo alla Roma, la scorsa estate, passò quasi sottotraccia. Ed invece il marocchino, prelevato per 13 milioni di euro dall’Udinese, si sta rivelando, sin qui, come il miglior difensore della Serie A. Non una grossa sorpresa per chi lo ha più volte visto giocare con l’Udinese. Su di lui i dubbi erano tanti: la piazza capitolina è troppo bollente, ha giocato sempre con la difesa a 3 per cui farà fatica in un nuovo contesto tattica, e via dicendo. Nulla di tutto ciò, ma una serie di prestazioni impeccabili e qualche goal pesante: 4 ad oggi, compresa la doppietta segnata ieri contro il Catania.

Luca Toni: Lo davano per finito, per bollito, era considerato un paracarro. Eppure l’anno scorso, a Firenze, pur non giocando moltissimo, avevo segnato 8 goal. Un indizio evidente di come, questo 36enne, fosse ben altro che arrivato al capolinea: la doppietta siglata ieri contro la Lazio è testimone perfetta dell’efficienza di Toni, giunto al settimo sigillo in campionato. Non avrà l’agilità dei tempi migliori, ma il fiuto del goal non invecchia mai.

Thomas Heurtaux: E’ arrivato ad Udine l’anno scorso, ben sapendo che sarebbe stato destinato, un giorno, a prendere le redini della difesa friulana. Quel giorno è arrivato molto presto e, adesso, quello che sino pochi mesi fa era un illustre sconosciuto, si sta segnalando come uno dei migliori difensori dell’intero campionato. Prestanza fisica, ma anche agilità, unita a quella propensione al goal che ha indotto in molti a dimenticare proprio Benatia. Contro il Livorno ha messo a segno la quarta rete dell’anno, peraltro decisiva: dettaglio non da poco.

Alessandro Diamanti: Le speranze di salvezza del Bologna passavano dalla partita di ieri contro il Genoa. Troppo importante non fallire, una sconfitta avrebbe potuto comportare un tracollo psicologico, oltre che compromettere ulteriormente una già negativa classifica. E’ in questi momenti che i leader vengono fuori, che i Capitani devono lasciare da parte le parole a favore dei fatti: esattamente ciò che ha fatto Diamanti, capace di decidere l’ostico match contro i liguri con una rete dei suoi. Una rete che può significare molto ma che, soprattutto, rende merito allo straordinario talento di questo calciatore.

– FLOP –

Catania: Disastro è la parola che, meglio di qualunque altra, inquadra il campionato del Catania. Appena 10 punti conquistati, la miseria di 10 reti segnati e ben 32 subite. La retrocessione rischia di essere dura realtà, per una squadra che manca, dalla Serie B, dal lontano 2006. Una situazione, quelle della società etnea, frutto, soprattutto, di scelte di mercato sbagliate ed illogiche. Chiaro, parlare a cose compiute è abbastanza facile, ma le partenze di due giocatori chiave come Lodi e Gomez, meritavano ben altri rimpiazzi dell’eterna incompiuta Tachtsidis e del sin qui incosistente Leto. Solo il mercato di gennaio potrà far miracoli, diversamente per i siciliani si prospettano tempi bui.

Difesa Lazio: Contro il Verona, la Lazio ha fatto andare in onda un vero e proprio horror show della difesa: 4 goal subiti ad opera di Toni e compagni, che portano il passivo complessivo dell’intero campionato a quota 26. Se consideriamo che i cugini della Roma, di reti, ne hanno prese appena 7, c’è di che scoraggiarsi. Purtroppo il repato andava ringiovanito e rinforzato a dovere, ed invece l’unico acquisto è stato l’inadeguato Diego Novaretti. I vari Ciani, Dias e Cana hanno, a turno, fatto evidenti passaggi a vuoto ed il solo Biava, peraltro prossimo ai 37 anni, non può sempre rimediare. Se anche un eccellente portiere come Marchetti, si rende protagonista di qualche errore di troppo, c’è solo da confidare nel mercato di riparazione.

Christian Maggio: Quando Benitez arrivò a Napoli, palesò subito l’intezione di puntare sulla difea a quattro. Istantanei, a quel punto, furono i dubbi relativi agli interpreti dei ruoli di laterali destro e sinistro. I vari Maggio, Zuniga ed Armero, da anni erano abituati ormai a giocare sì sulle corsie esterne, ma non della difesa, bensì del centrocampo. Dubbi poi confermatisi realtà, anche se solo in parte. Proprio il goal subito sabato sera dal Napoli, contro il Cagliari, è l’ennesima testimonianza di come Maggio, in difesa, non si trovi particolarmente bene. Peccato, perchè il ragazzo, in passato, è sempre stato tra i migliori centrocampisti del campionato. Da difensore, però, è decisamente rivedibile.

Emerson: Questo brasiliano dal nome illustre è stato sin qui protagonista di un buon campionato di Serie A. In difesa, nel Livorno, ha sempre fatto buone cose, distinguendosi anche per qualche tentativo da fuori, vista l’efficacia dei suoi tiri da lontano. Il goal segnato all’Atalanta, lo scorso ottobre, è tra i più belli dell’anno. Contro l’Udinese, però, la sconfitta è arrivata per colpa soprattutto sua: l’erroraccio commesso in occasione del raddoppio di Heurtaux, è da far vedere ai bambini, in modo che non lo ripetano sui campi da gioco. Si rifarà.

Mario Balotelli: Non è che ieri abbia fatto chissà cosa di male, ne’ vogliamo prenderlo di mira visto che, dalle pagine del nostro portale, più volte ne abbiamo prese le difese. Tuttavia, in partite importanti come il derby di ieri, Mario dovrebbe fare ciò che più compete ai grandi giocatori, ciò che ha fatto, ad esempio, Rodrigo Palacio: trascinare i compagni a fare qualcosa di importante, a cercare di vincere, farsi in quattro per dare manforte alla squadra. E invece Balotelli si è limitato al compitino, risultato, di fatto, per nulla incisivo. Peccato, perchè ha qualità da numero uno.

 

 

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