Immobile – Destro, bomber con vista Brasile 2014

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destroSe, ad inizio stagione, qualcuno avesse avanzato le candidature di Mattia Destro e Ciro Immobile per i Mondiali di Brasile 2014, probabilmente si sarebbe preso del matto. L’attaccante della Roma era infatti reduce da un’annata in cui aveva brillato ben poco, con all’attivo, tra campionato e Coppa Italia, 26 partite giocate ed 11 goal segnati. Non male ma neanche roba da stropicciarsi gli occhi per chi era giunto in giallorosso come profeta del goal, pronto a rinverdire i fasti di Batistuta e Montella. E peggio era andata ad Immobile, risucchiato nella pessima stagione del Genoa: in totale, per lui, 34 incontri disputati ed appena 5 reti realizzate. Numeri non degni di chi, nel 2011/2012, aveva trascinato il Pescara in Serie A, con 28 goal in 37 match.

Su Destro, poi, gravava il misterioso infortunio che, col passare del tempo, lo aveva fatto addirittura divenire bersaglio di prese in giro irriverenti ed anche irrispettose. Girava voce che fosse depresso, finito, ingrassato all’inverosimile. Poi, a partire dal giorno in cui è rientrato, lo scorso 8 dicembre, ha dimostrato che nella vita, i fatti, contano più delle parole. Fatti tramutatisi in goal: ben 9 in 16 partite di campionato, per una media realizzativa (in rete ogni 96′) da primo della classe. E non che fosse facile, tra una concorrenza abbastanza folta (basti pensare a Totti) e una sfiducia che avrebbe potuto prendere il sopravvento. A soli 23 anni, insomma, Destro ha dimostrato di avere spalle abbastanza larghe, al punto da saper gestire una situazione affatto alla portata di tutti.

immobileAncora più stupefacente il cammino che sta caratterizzando l’annata di Ciro Immobile al Torino: 27 partite giocate in Serie A, condite da ben 17 reti, di cui neppure una su rigore, attuale capocannoniere del campionato. A corollario, anche 1 goal nell’unico incontro disputato in Coppa Italia. Il centravanti napoletano ha saputo trovare un allenatore come Ventura, capace di esaltarne le qualità di bomber, proprio come fatto da Zeman a Pescara. Parliamo di un attaccante nato, rapace d’area di rigore ma abile anche a segnare reti stupende, come quella rifilata ieri alla Roma, oppure una delle tre siglate contro il Livorno sabato scorso.

E adesso, Prandelli, come la mettiamo? Si può ignorare lo stato di forma di questi due giovanotti, che hanno il goal nel sangue e che stanno vivendo un periodo meraviglioso? No che non si può visto che, come la storia insegna, le rassegne mondiali sono state spesso caratterizzate da eroi del momento, capaci di saper sfruttare un periodo di forma particolarmente positivo. Insomma, se ad un mese dal Mondiale Immobile e Destro arriveranno in queste condizioni, lasciarli a casa sarebbe un delitto. Sia chiaro, non si tratta di bomber occasionali: abbiamo davanti due attaccanti di razza, destinati a scrivere pagine importanti del calcio nostrano.

Se a ciò aggiungiamo lo stato di grazia che vivono, è palese come Prandelli dovrà fare i conti con le loro candidature in ottica Brasile 2014. Insomma, non vorremo trovarci nei panni del Ct, qualora dovesse decidere di lasciare a casa anche uno solo dei due. Il compito non è dei più facili, lo ammettiamo, di mezzo abbiamo tanti nomi: da Balotelli a Cassano, da Gilardino a Totti, da Giuseppe Rossi ad Osvaldo, da El Shaarawy a Pazzini. Come andrà a finire? Lo scopriremo tra meno di due mesi, nel frattempo facciamo il tifo per Ciro e Mattia, perché hanno dalla loro l’entusiasmo dei giovani, la bravura dei centravanti consumati e la capacità non comune di aver saputo mettere alle spalle un periodo poco positivo. Applausi.

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