Champions League, che spettacolo ieri al Camp Nou!

CalcioWeb

iniesta neymar messiCi aspettavamo un grande spettacolo, ieri, al Camp Nou, dove è andata in scena l’andata dei quarti di finale di Champions League tra Barcellona ed Atletico Madrid, squadre che comandano peraltro la Liga. Per chi ha avuto modo di vedere la partita, le attese non sono state certamente deluse. I ritmi sono stati altissimi, il duello è stato avvincente, con un tempo per parte, senza che si rispettasse il pronostico della vigilia, che ci raccontava di un Barcellona pronto a portare a casa una vittoria senza patemi. Eppure così non è stato, nonostante l’Atletico Madrid abbia presto dovuto rinunciare al suo fuoriclasse, Diego Costa. Segni del destino, visto che il sostituto di quest’ultimo, l’ex juventino Diego, nella ripresa ha fatto partire un bolide dalla distanza insaccatosi nella porta difesa dall’istrionico Pinto: un tiro di rara bellezza, degno spot per il calcio. E non da meno è stata l’azione che ha portato al pareggio dei ‘blaugrana’: lancio filtrante del professor Iniesta, abile come sempre a trovare il corridoio giusto e cui riusciamo anche a perdonare una deprecabile simulazione fatta in area di rigore avversaria poco prima, e movimento da bomber consumato di Neymar, capace poi di inventarsi una parabola che ha piazzato il pallone lì dove Courtois non avrebbe potuto arrivarci. Ed a proposito di Courtois, impossibile non pronosticargli un futuro straordinario, dato che il presente non è da meno: senza di lui, l’Atletico Madrid avrebbe chiuso sconfitto, vista l’enorme mole di occasioni creata dal Barça negli ultimi venti minuti di gioco. E pazienza se la sfida ha risentito dell’uscita prematura di Diego Costa e della serata poco entusiasmante di Messi: nonostante tutto, è stato un grande spettacolo. Uno di quelli che le nostre italiane non hanno mai dato scontrandosi in campionati nei vari big match (teoricamente parlando) cui abbiamo sin qui assistito. Desolante, ma terribilmente vero. In attesa di capire quando tornerà il momento di dire la nostra anche in Europa, non possiamo che riconoscere la netta superiorità di alcune avversarie straniere.

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