Serie A, la geografia delle squadre rimane immutata: ecco perchè…

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serie aManca ancora un po’ all’inizio del campionato di serie A. E, nell’attesa, basta dare un’occhiata alle squadre che prenderanno parte alla prossima stagione per capire che c’è un fatto alquanto curioso: confrontando le 20 squadre dello scorso anno con quelle del prossimo, si può notare come la geografia delle società non sia affatto cambiata. Alle tre retrocesse in serie B (Bologna-Emilia Romagna, Livorno-Toscana e Catania-Sicilia) se ne sono sostituite altre tre, guarda caso, delle stesse regioni (Cesena-Emilia Romagna, Empoli-Toscana e Palermo-Sicilia). Fatto, questo, capitato solo tre volte nella massima serie: il primo nella stagione ’53-’54, con la A a 18 squadre e due retrocessioni. A finire in B furono Palermo (Sicilia) e Legnano (Lombardia), che lasciarono il posto alle cadette Catania (Sicilia) e Pro Patria (Lombardia). Nel 1969/70 (torneo a 16 vinto dal Cagliari) lasciarono la massima serie le ultime tre (Brescia-Lombardia, Palermo-Sicilia e Bari-Puglia) ed al loro posto ne salirono tre con la stessa origine regionale (Varese-Lombardia, Foggia-Puglia, Catania-Sicilia). Nella A 1974-75 a 16 squadre (titolo alla Juventus) finirono in B ancora le ultime tre. Toccò a Vicenza (Veneto), Ternana (Umbria) e Varese (Lombardia) il cui posto fu preso dalle neopromosse Perugia (Umbria), Como (Lombardia) e Verona (Veneto).

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