Sempre nell’ambito dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Antonio Conte ha voluto spendere qualche parola su quello che sarà, in termini numerici, il gruppo della nazionale italiana: “Sto cercando quei 25-30 giocatori più quelli che dovessero venire fuori in questi due anni. La mia Nazionale sarà un piccolo club: se devi avere un’idea di gioco, non puoi continuare a fare convocazioni, arriverebbe sempre gente nuova e bisognerebbe ricominciare sempre da zero. In Nazionale si entra perché si sta facendo qualcosa di straordinario, non per aver segnato tre goal. Ho bisogno di calciatori che abbiano esperienza, anche a livello internazionale, e l’esperienza viene data dalle partite, non dagli scampoli di gara. Altrimenti significa che in Nazionale possono arrivarci tutti, come è stato ultimamente. Bisogna ripristinare la meritocrazia”.
In relazione a questo discorso il ct ha dichiarato qualcosa di molto interessante ed inaspettato su un grande, forse l’unico tra i più giovani, talento internazionale del calcio italiano, vale a dire Marco Verratti, che Conte non sembra vedere di buon occhio. Inoltre l’ex tecnico della Juve ha praticamente ufficializzato il ritorno di Pirlo in nazionale, dopo che il regista bianconero aveva detto addio all’azzurro al termine del Mondiale, prima di fare un leggero dietrofront: “Verratti lo conosciamo, in quel ruolo però ho già De Rossi e Pirlo. Daniele mi ha dato la disponibilità a giocare da interno ma lì io vedo meglio gente come Marchisio, Giaccherini, Florenzi, Parolo o Poli. Ma anche Montolivo e Aquilani. Il problema principale è che se hai qualità e non corri, non mi basta. Devi dare intensità. Il fatto che in Norvegia abbiamo schierato sei giocatori di gamba, non ha fatto vedere la differenza fisica tra noi e loro”.
