Caso Cannavaro, la frode fiscale riguarderebbe una società della moglie

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Pallone d'oro 2012, serata di gala della Fifa a ZurigoI guai di Fabio Cannavaro si inaspriscono. Finito nella ‘rete’ per frode fiscale, l’ex difensore di Juventus, Parma e Inter, nonché capitano della Nazionale che ha vinto i mondiali nel 2006 e vincitore del pallone d’oro nello stesso anno, è stato oggetto di un’indagine svolta dall’Agenzia delle Entrate. Cannavaro avrebbe frodato il fisco nel periodo 2005-2010, evadendo le imposte dirette e l’Iva per un totale pari ad un milione di euro. Oggi è scattato quindi il sequestro dei beni dell’ex calciatore, per un valore pari a circa 900mila euro.

Ma i coniugi Cannavaro non ci stanno e affidano a Facebook un comunicato ufficiale:  “Fabio Cannavaro e Daniela Arenoso desiderano precisare che le imputazioni formulate a loro carico dalla Procura della Repubblica di Napoli, cui la stampa odierna dà ampio risalto, riguardano esclusivamente il regime fiscale applicabile ad una società rappresentata dalla sig.ra Arenoso, che si occupava di noleggio di imbarcazioni da diporto. Su tale vicenda è in atto da anni un importante contenzioso tributario che non si è ancora concluso, nel quale è stata rappresentata la sostanziale opinabilità dei rilievi dell’Agenzia delle Entrate. I coniugi Cannavaro, convinti della correttezza fiscale della loro posizione, hanno dato mandato ai loro difensori di fornire all’Autorità Giudiziaria ogni necessario chiarimento, impugnando il provvedimento di sequestro eseguito oggi“.

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