Benitez sta con Zeman: “doping? il boemo ha ragione”

CalcioWeb

Lo spagnolo affronta il Cagliari di Zeman e afferma: “ha ragione al 100%”.

Uniti dalla ricerca del gioco d’attacco, dall’idea di fare un gol più dell’avversario ma anche dalle idee “politiche” sul calcio. Rafa Benitez e Zdenek Zeman si affrontano domani da avversari al San Paolo, ma alla vigilia il tecnico spagnolo scopre le carte e si schiera retroattivamente al fianco del collega boemo nelle sue battaglie moralizzatrici del calcio italiano. “Mi sembra che in tutte le denunce che ha fatto Zeman avesse ragione”, ha detto oggi Rafa rispondendo a un cronista che gli chiedeva un’opinione sulla sua crociata contro il calcio “farmaceutico” e contro lobby come la Gea. “Nella sua lotta contro queste cose – ha aggiunto Benitez – aveva ragione al 100%”. Un ‘endorsment’ mica da poco, proprio nei giorni in cui Andrea Agnelli ha offerto il “perdono” a Luciano Moggi, acerrimo avversario di Zeman, ricordando che fa parte della storia della Juventus.

zeman-cagliari1E invece Rafa prende le distanze dal revisionismo e si schiera dalla parte di Zeman, che durante il processo di Calciopoli accusò l’ex dirigente bianconero di aver manovrato rovinargli la carriera. Era la fine degli anni ’90, quando Zeman denunciava certe storture: all’epoca Rafa aveva appena lasciato il “nido” della cantera del Real Madrid, casa sua, per tentare le prime avventure da allenatore dei “grandi” all’Osasuna e all’Extremadura. Da attento studioso del calcio europeo, Benitez ha studiato il calcio di Zeman, che con lui condivide il fatto di non aver avuto una carriera da calciatore (quella di Rafa fu spezzata da un infortunio, il boemo non ha mai giocato davvero) e l’attenzione per lo studio tattico e atletico, visto che entrambi hanno una laurea in scienze motorie. “E’ un gioco d’attacco anche se negli anni è un po’ cambiato, oggi il Cagliari è una squadra equilibrata anche in difesa”, ha spiegato oggi lo spagnolo. Ma gli erano arrivate all’orecchio negli anni anche le denunce che il boemo lanciava. E infatti oggi, a domanda, ha risposto con grande consapevolezza, prima di lasciarsi andare a una di quelle battute che usa per strappare un sorriso, soprattutto quando dice cose molto serie: “Certo lui fuma troppo, domani non potrò stargli troppo vicino”, ha detto Rafa, che sa bene che in panchina non si può fumare. Ma la vicinanza, quella nella battaglia vera che ha caratterizzato la carriera di Zdnenek, c’è. E pure stretta.

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