Gol, classe e personalità: Felipe Anderson ha conquistato tutti

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Il brasiliano quest’anno si sta finalmente esprimendo dopo aver passato la scorsa stagione più in infermeria che in campo

Torna a giocare ai suoi livelli Felipe Anderson e la Lazio trova un vittoria larga e convincente: solo un caso? Il brasiliano quest’anno si sta dimostrando un giocatore determinante per il tecnico Stefano Pioli, il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere per poter spaccare partite chiuse e difese ermetiche.
Una trasformazione, quella dell’ex giocatore del Santos di Neymar e Ganso, che ha stupito tutti, laziali in primis, che evidentemente lo scorso anno non avevano potuto ammirare le reali qualità di questo straordinario giocatore, diventato ormai un idolo biancoceleste:
“Ho sempre lavorato a testa alta per tornare in forma.– ha detto oggi Anderson nel post-partita – I tifosi mi hanno fatto sempre sentire il loro sostegno anche nei momenti difficili e hanno creduto in me e questa gioia la condivido con loro. Secondo me possiamo pensare al piazzamento in Champions League. Siamo una grande squadra e un grande gruppo”.

Lo score impressionante del brasiliano ha permesso alla Lazio di sconfiggere quella Candreva-dipendenza che si era impossessata del DNA del gruppo, e ha fornito a Pioli delle interessanti alternative tattiche in più: il giocatore infatti riesce sempre a svariare in varie zone del campo, giocando sia sulle fasce che sulla trequarti, senza perdere incisività. A tutto ciò poi bisogna aggiungere un grande spirito di sacrificio, che lo porta spesso a coprire anche in fase difensiva: un campione a tutto tondo, che dopo le 20 presenze dello scorso anno condite da un solo gol in Europa League e da tanti problemi fisici, si è preso la Lazio e adesso non la vuole lasciare più.
La gara di oggi ha anche mostrato una buona intesa con un altro grande talento biancoceleste: “Io e Keita? Siamo veloci, abbiamo corsa e dribbling, mi trovo bene, i difensori vanno in difficolta’ con noi”.

Mandare in difficoltà tutti, per poter sognare un posto Champions: con un Anderson così, sognare è lecito.

 

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