Il caratteraccio di Müller-Wohlfahrt: quello con Guardiola è solo l’ultimo di una serie di scontri

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Trapattoni, Klinsmann, Matthaeus: quanti litigi nella carriera del dottor Müller-Wohlfahrt!

Hanno destato scalpore le dimissioni in blocco dello staff medico del Bayern Monaco, capeggiato dal 72enne dottor Hans Müller-Wohlfahrt, dopo la sconfitta in Champions League contro il Porto. In Germania, tuttavia, la notizia è stata accolta quasi come “prevedibile”, visti i trascorsi burrascosi del medico. Nella sua quasi quarantennale carriera nel mondo del calcio, infatti, si fa fatica a contare tutti i dissidi avuti con tecnici e giocatori, non solo del Bayern. C’è anche un precedente italiano, che vide protagonista Giovanni Trapattoni, tecnico dell’Inter negli anni ’90 in cui la Serie A pullulava di tedeschi che si affidavano alle cure di Müller-Wohlfahrt. Il Trap, una volta, arrivò a far tagliare il gesso con cui l’ormai ex medico del Bayern aveva trapattoni“impacchettato” un giocatore.

Anche Jurgen Klinsmann, arrivato in Baviera nel 2008, si scontrò con “Mull”, portando con sé un altro specialista. La reazione del dottore fu veemente e accompagnata dalle dimissioni, poi rientrate dopo l’esonero del centravanti campione del Mondo. Diversa la situazione di Lothar Matthaeus, che prima magnificava le sue dita, etichettate come “radar”, per poi diventare suo genero sposando la figlia 20enne (l’ex Inter, di anni, ne aveva 40) e, infine andare (scappare?) a New York, forse per sfuggire al controllo proprio di quelle mani.

La figura di Hans Müller-Wohlfahrt è particolarmente enigmatica in Germania: 35mila infortuni muscolari, diagnosticati più con le dita che con i macchinari di ultima generazione (“Con il tatto capisco di cosa si tratta, non sono doti paranormali, ma esercizio ed esperienza. Le mie dita vanno sempre allenate, sono come quelle di un pianista o di un violinista“) e una sorta di “monopolio” su tutto l’ambiente sportivo tedesco. Oltre ad essere, ufficialmente, medico sociale del Bayern e della Nazionale Tedesca, Müller-Wohlfahrt offre consulenze private un po’ a tutti i giocatori della Bundesliga e ai tedeschi che giocano oltre confine, come Klose e Gomez. Nessun problema per lui: “Nessuno me lo ha mai contestato, e poi a noi piace che l’avversario sia al massimo“.

Quello con Guardiola è dunque l’ultimo “highlight” di una carriera particolarmente burrascosa. Il tecnico catalano prova a gettare acqua sul fuoco: “(Le dimissioni, ndr) si accettano e basta. Sono io il responsabile della sconfitta e ho grande grande rispetto per lui“, ma i dissapori pep-guardiolasono nati già prima di questa serie clamorosa di infortuni, quando Guardiola lo voleva sempre con la squadra, mentre lui preferiva restare nel suo studio in centro città.

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