Salernitana, ritorno in grande stile: dopo 5 anni di oblio, la gioia per la promozione in B [VIDEO]

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Festa grande per il ritorno in Serie B della Salernitana

Il 3-1 rifilato al Barletta all’Arechi e il contemporaneo pareggio interno del Benevento contro il Messina hanno decretato la matematica promozione della Salernitana in Serie B. Una promozione che non rappresenta una sorpresa perché l’organico granata era stato allestito proprio per raggiungere i vertici della graduatoria, ma altrettanto poco sorprendente era la concorrenza di un’altra corazzata, il Benevento, con cui la Salernitana si è resa protagonista di un vero e proprio testa a testa fino a poche settimane fa, quando l’aspetto psicologico ha iniziato a fare la differenza e  i sanniti hanno pericolosamente perso colpi, consentendo ai rivali di aumentare il distacco.

Se la Salernitana è riuscita a mantenere i nervi saldi, facendo della continuità e della tenuta difensiva (miglior difesa con 26 gol subiti) i punti chiave di questo successo, il merito non è solo dei giocatori e dello staff tecnico, certamente imprescindibili, ma anche di una tifoseria e di una comunità che, entusiasmati dalla possibilità di rivedere la luce dopo un tunnel lungo 5 anni, si sono stretti attorno alla squadra, sostenendola costantemente dall’inizio della stagione. Che il pubblico di Salerno sia storicamente uno dei più caldi del nostro calcio, è cosa nota, ma quest’anno l’Arechi è stato davvero uno spettacolo. Lo dicono i numeri: media di spettatori pari a 10 mila unità e record di categoria letteralmente frantumato. Ma non è questa la statistica più clamorosa, perché se la Salernitana avesse disputato la Serie B si sarebbe classificata al 5° posto in questa speciale classifica: solo Bari, Perugia, Bologna Catania hanno fatto meglio, ma bisogna considerare che i pugliesi hanno recuperato l’entusiasmo dopo anni di indifferenza dopo l’addio della vecchia e contestata proprietà, gli umbri sono tornati in B con grandi ambizioni dopo anni di LegaPro e emiliani e siciliani, pur retrocessi dalla A, avevano l’obiettivo (poi fallito) di “ammazzare il

LaPresse/Cafaro Gerardo
LaPresse/Cafaro Gerardo

campionato“. Quest’ultimo dato è, dunque, la cifra dell’importanza di un pubblico come quello dell’Arechi, capace di trascinare la squadra, sostenerla, incoraggiarla. Insomma, capace di farla giocare in 12.

Quello della Salernitana è, pertanto, un successo meritato sotto tutti i punti di vista: tecnico, societario, sociale, ma è anche un successo quanto mai atteso, dopo un decennio che definire travagliato rappresenterebbe un eufemismo. Dal 2005, infatti, la storia della società campana è stata un vero e proprio “thriller” oscillante tra calcio ed economia, con la radiazione dal professionismo della società allora guidata da Aliberti, il cambio di nome e addirittura di stemma, il recupero degli stessi, il ritorno tra i “pro”, la B persa subito, il secondo fallimento del 2011, l’avvento di Claudio Lotito quando la squadra era in D e poi, negli ultimi 4 anni, un’ascesa meravigliosa dopo la quale oggi, 25 aprile, si spalancano per il calcio salernitano le porte del calcio che conta.

Ecco il video dell’Arechi in festa:

E dell’entusiasmo dei tifosi per le strade di Salerno:

 

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