Calcioscommesse, guerra tra Teramo ed Ascoli: duro botta e risposta!

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“Il club ascolano – si legge nella nota della Teramo Calcio – ha assunto comportamento sleale, scorretto, speculativo, assolutamente non ammissibile in un contesto nel quale non è stato avviato al momento alcun procedimento nei confronti di tesserati della Teramo Calcio”

Si inasprisce la polemica fra Teramo e Ascoli sul fronte dell’inchiesta della Procura Federale sulla presunta combine per la gara di campionato del 2 maggio scorso, Savona-Teramo (terminata 0-2, con la promozione dei biancorossi in serie B con novanta minuti di anticipo) e che vede fra gli indagati, fra gli altri il presidente del Teramo Luciano Campitelli e il ds Marcello Di Giuseppe. Questa mattina, la Teramo Calcio, attraverso il sito ufficiale ha preso posizione in maniera dura dopo alcune dichiarazioni diffuse lo scorso 3 luglio dalla Società Ascoli Picchio. Dichiarazioni che la società teramana ha provveduto a trasmettere alla Procura Federale per l’accertamento di eventuali violazioni. “Il club ascolano – si legge nella nota della Teramo Calcio – ha assunto comportamento sleale, scorretto, speculativo, assolutamente non ammissibile in un contesto nel quale non è stato avviato al momento alcun procedimento nei confronti di tesserati della Teramo Calcio. Non si comprende a quale titolo l’Ascoli Calcio valuti la posizione disciplinare del nostro sodalizio. Vero è che traspare evidente l’avvilimento per il campionato di Divisione Unica perduto con il siderale distacco di 4 punti in classifica dalla trionfatrice. Come pure è chiara la mortificazione sportiva per l’eliminazione al primo turno dei playoff per la promozione in serie B. Ma gli insuccessi sportivi – si spiega nella nota della società aprutina – non giustificano assolutamente giudizi e considerazioni gratuiti ed immotivati perfino su eventuali sentenze della Giustizia Sportiva”.

“Quanto alle considerazioni dell’avv. Mattia Grassani (legale della società marchigiana) – prosegue la nota della società Teramo Calcio – nelle sue valutazioni dimentica di aver addirittura patteggiato, quale difensore del Grosseto, società deferita per responsabilità oggettiva, la sanzione di 6 punti in classifica, di fronte a ben 8 illeciti sportivi consumati e confessati da tesserati del sodalizio sportivo toscano tra cui il direttore sportivo. Non si comprende, inoltre, a quale giustizia faccia riferimento il club ascolano. Probabilmente quella che consente di conseguire successi, nonostante veri e propri fallimenti tecnici e non si comprende inoltre a quale titolo rivolge appelli indebiti ed illegittimi coinvolgendo perfino il Presidente Federale. Prenda esempio l’Ascoli Calcio da società come Bassano che, pur essendo l’unica vera portatrice di interesse in quanto perdente la finale playoff in Serie B, ha assunto atteggiamento educato e distaccato. I processi – si conclude nella nota – vanno celebrati nelle aule di giustizia e non a mezzo stampa”. La Teramo Calcio si riserva di chiedere la prescritta autorizzazione alla Figc per agire nelle competenti sedi legali. Nei prossimi giorni – a quanto si è appreso – dovrebbero partire le convocazioni per le audizioni di fronte al Procuratore Federale Stefano Palazzi.

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