Henry ‘sfida’ i terroristi e confessa: “Ho giocato 5 ore dopo il crollo delle Torri Gemelle”

CalcioWeb

Thierry Henry ha confessato di esser sceso in campo dopo appena cinque ore dal crollo delle Torri Gemelle per dimostrare che non deve vincere la paura di fronte alle minacce dei terroristi

Intervistato dal quotidiano britannico “The Sun”, Thierry Henry ha espresso il suo pensiero sulla possibile sospensione della gara tra Inghilterra e Francia, dopo gli attentati avvenuti a Parigi:

“Quando le Torri Gemelle sono state attaccate l’11/9, tutti si sentivano americani. Quando Londra è stata devastata dagli attacchi alla metropolitana nel 2005, siamo diventati tutti britannici. Questa sera a Wembley, il mondo intero sarà il francese”.

Ricollegandosi alla strage delle Torri Gemelle, Henry ha continuato: “All’Arsenal è stato ordinato di giocare in Champions League contro il Maiorca appena cinque ore dopo che le Torri Gemelle erano crollate a New York. Fu l’unica volta nella mia carriera in cui perdemmo e non mi importava. Abbiamo giocato perché abbiamo dovuto, ma mentre ero fisicamente in campo, mentalmente ero dall’altra parte dell’Atlantico con tutte quelle persone che stavano soffrendo in America. Abbiamo volato di nuovo a Londra quella notte, quando tutti gli altri aerei erano stati a terra e nessuno è stato a pensare al risultato della partita che avevamo appena giocato. Sarà la stessa sensazione di stasera. Non sarà importante il risultato,si tratterà solamente di mostrare ai terroristi che siamo forti e uniti”.

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