Emiliano Bonazzoli a CalcioWeb: “col Cittadella punto alla B! Che bei ricordi a Reggio e Genova”

CalcioWeb

Emiliano Bonazzoli ha parlato ai nostri microfoni della sua nuova esperienza al Cittadella ma non solo, il centravanti ha ripercorso parte della sua splendida carriera da calciatore

Emiliano Bonazzoli è giunto al Cittadella da poche settimane, dopo l’esperienza al Siena. Il centravanti ha parlato ai microfoni di CalcioWeb del momento che sta vivendo la sua nuova squadra, dell’attuale Serie A, ed anche dei luoghi nei quali ha lasciato un pezzo di cuore: Reggio Calabria e Genova sponda Samp.

Il Cittadella è primo in classifica nel girone A di Lega Pro. Ormai non potete più nascondervi, obiettivo Serie B?

Sono arrivato qui da poco tempo, ma le idee della società erano già chiare da tempo, si punta con fermezza alla Serie B. D’altra parte il primo posto in classifica ci impone di provarci, e daremo tutto fino al termine del campionato per tentare il salto di categoria.

LaPresse/Alessandro La Rocca
LaPresse/Alessandro La Rocca

Come mai negli anni scorsi hai deciso di “scendere” sino alla Serie D?

Ho aspettato la chiamata del Padova per diverso tempo, ma poi con il cambio di società è andato tutto in fumo. Mi sono accordato col Marano per stare vicino casa, gli obiettivi della società erano molto ambiziosi, ma poi l’annata non è andata bene come ci aspettavamo. Poi ho voluto accettare di fare un’esperienza all’estero, in Ungheria. Sono stato bene, la Serie A ungherese è di buon livello, anche se ovviamente più basso rispetto al nostro campionato maggiore. La successiva scelta di andare all’Este è stata invece concomitante con il corso di allenatore, e dunque mi sono nuovamente voluto avvicinare a casa… adesso riparto dal Cittadella con entusiasmo.

Cosa c’è nel futuro di Emiliano Bonazzoli?

Per adesso mi sento ancora un giocatore in tutto e per tutto. Il corso di allenatore lo ho fatto perchè comunque vorrei restare nel mondo del pallone anche a fine carriera, partendo dai giovani in modo da poter poi valutare se è nelle mie corde fare l’allenatore oppure non fa per me.

LaPresse/Francesco Saya
LaPresse/Francesco Saya

Ripercorrendo la tua carriera gli anni forse più belli li hai vissuti a Reggio Calabria. Segui la tua ex squadra? E che ricordi hai della città e dei tifosi?

Seguo sempre la Reggina, lì ho passato momenti stupendi, il tifoso reggino mi è rimasto nel cuore. La nuova società sta lavorando bene, dopo un inizio difficile adesso la squadra è risalita in classifica. Ha un ottimo ruolino di marcia ed ora punta alle posizioni alte della classifica. Il consiglio che voglio dare alla squadre è di crederci sempre, la piazza di Reggio Calabria merita la risalita nel calcio che conta!

Come vedi invece il momento dell’altra grande tua ex, la Sampdoria?

Il momento non è certo positivo, il cambio di allenatore non ha dato gli effetti sperati, la scossa auspicata con Montella non è arrivata ed ora il quartultimo posto fa un po’ paura. Ci sono dei problemi che la squadra si trascina da diverso tempo senza riuscire a risolverli, adesso serve un bel filotto di gare positive: l’ansia da prestazione potrebbe entrare in testa ai calciatori.

Da centravanti, come valuti i bomber della nostra Serie A, in confronto ai big di qualche anno fa: è un momento di declino per il campionato?

LaPresse/Garbuio
LaPresse/Garbuio

Un piccolo calo forse c’è stato, ma più che di declino parlerei di un momento di riciclo dei centravanti italiani. Si sta puntando molto sui giovani, vedo molto bene Zaza anche se la Juve non gli sta dando tanti minuti. I grandi campioni ci sono anche adesso, Higuain, Mandzukic ed anche Dzeko sono dei grandi, il bosniaco è in un momento no, ma è un grande centravanti. Il livello non è calato, la Serie A sta puntando sui giovani per tornare grande.

Infine, chi vince la Serie A?

E’ una domanda complicatissima, Napoli e Juve stanno facendo un campionato splendido. Il torneo è ancora molto lungo ed al momento non c’è una favorita, nulla è scontato, le squadre venderanno cara la pelle, sarà dura per entrambe anche sui campi apparentemente facili delle squadre che lottano per la salvezza.

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