OIimpiadi 2024, un Malagò quasi in lacrime stacca la spina alla candidatura di Roma!

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Dopo il no del sindaco di Roma, Virginia Raggi, la candidatura della Capitale ai Giochi olimpici del 2024 si era fatta decisamente in salita. E poco fa il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha chiuso il cerchio annunciando l’interruzione definitiva del progetto portato avanti in questi anni. Lo ha fatto con una conferenza stampa dai forti contenuti emotivi: “Questa mattina ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo il percorso di candidatura di Roma 2024. L’unica lettera che conta è quella del presidente del Comitato olimpico. Ho sempre sostenuto che per portare avanti questo progetto servivano tre gambe ma una di queste, secondo me e secondo la stragrande maggioranza degli italiani, per motivi ideologici e demagogici è venuta a mancare quindi sono stato costretto mio malgrado ad interrompere questo percorso ad 11 mesi dal traguardo. Un progetto che sarebbe stato difficile da battere. La Raggi sbaglia – ha detto Malagò senza mezze misure -, le spese sarebbero state sostenute dal governo e dal Cio. Hanno detto che è da irresponsabili dire ‘sì’ alla candidatura di Roma 2024. Io dico che è irresponsabile dire no. Dire no ai soldi del Cio e del governo con il quale si sarebbero potute fare opere utili per la città così come è irresponsabile rinunciare a 177mila posti di lavoro”. 

LaPresse/Fabio Cimaglia
LaPresse/Fabio Cimaglia

Poi il presidente del Coni racconta delle proposte che avrebbe fatto alla Raggi e a Beppe Grillo se avesse avuto la possibilità di incontrarli: “Se avessi incontrato la sindaca Raggi le avrei detto che avrei fatto di tutto per portare le Olimpiadi a Roma in modo lecito. Invece con la sindaca non ho mai potuto parlare. Ho provato a parlare anche con Beppe Grillo, anche qui senza riuscirci. A lui e alla Raggi avrei proposto un dream team di tre nomi: presidente del Comitato organizzatore sarebbe stato Nevio Alessandri, molto stimato al Cio; a dare una patente di rispetto un amico di infanzia di Grillo, l’architetto Renzo Piano. E la terza persona sarebbe stato il generale Enrico Cataldi, il nostro procuratore generale dello sport, tra l’altro contattato dall’amministrazione di Roma per dare una mano”.

Intanto Malagò guarda al futuro e annuncia un’iniziativa per riavvicinarsi al Comitato Olimpico Internazionale: “Ho deciso di candidare Milano per ospitare la sessione del Cio del 2019. E’ la prima data utile visto che nel 2017 la sessione si terra’ a Lima e nel 2018, anno olimpico, sara’ a Pyeongchang. Credo che la sessione del Cio del 2019 a Milano sia il nostro primo passo per riavvicinare l’Italia dopo questa inaccettabile interruzione di Roma 2024. Ne ho parlato col Governatore Maroni e col Sindaco Sala che si sono detti entusiasti”. 

malagò2Nella conferenza stampa tenutasi al Coni, il numero uno dello sport italiano illustra i prossimi progetti: “D’ora in avanti concentreremo sforzi e interessi esclusivamente sui nostri asset che a Roma sono il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il Parco del Foro Italico, un’area che il mondo ci invidia e sui quali la Coni Servizi da oltre un decennio ha investito e continuerà’ a farlo. Interrompendo il cammino di Roma 2024, è chiaro ed evidente che anche il Coni e la Coni Servizi dovranno rimodulare e rimodellare i loro impegni e le loro strategie sia in termini di sviluppo organizzativo sia di impiantistica sportiva”. Malagò ha anche anticipato alcuni lavori di ristrutturazione e ampliamento degli impianti già esistenti nel Parco del Foro Italico, in primis la “copertura del Centrale entro il 2019 – ha sottolineato – altrimenti c’è il rischio che l’Atp, modificando i criteri di accesso al Master 1000, dequalifichi il Torneo oppure ci chieda altra sede, col rischio concreto che gli Internazionali possano andare altrove”. Infine, “nell’estate del 2017 – ha concluso – l’avvio dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico così come richiesto dall’Uefa per gli Europei 2020 fortemente voluti dalla Federcalcio e dal Coni”. 

Ed infine i ringraziamenti per tutti coloro che hanno sostenuto la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. A quel punto Malagò trattiene a stento le lacrime: “Da oggi ufficialmente il comitato promotore va in liquidazione. Per noi è una grande ferita, spero ci si renda conto della figuraccia fatta”. Insomma, si chiude qui una pagina triste non solo per lo sport italiano, ma anche per l’immagine del nostro Paese a livello internazionale. Ormai è ufficiale: le Olimpiadi del 2024 a Roma rimarranno soltanto un sogno.

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