Lazio, Canigiani spiega i prossimi obiettivi commerciali dei biancocelesti: i dettagli

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Da quando lo scorso anno abbiamo assistito alla segmentazione delle curve dello stadio Olimpico, sia Roma che Lazio hanno fatto registrare un netto calo nel numero di spettatori. Il problema degli spalti vuoti è stato affrontato dalle due società con diverse iniziative. Per quanto riguarda il club biancoceleste, giovedì scorso è stato inaugurato un nuovo punto vendita ufficiale. Contro la Fiorentina sono attesi circa 25 mila spettatori, un numero comunque positivo se si considera il trend iniziale. Marco Canigiani, responsabile del marketing in casa Lazio, ha rilasciato un’intervista per le pagine de ‘Il Tempo’. Diverse novità in arrivo, il sogno dello stadio di proprietà e l’apertura di un negozio ufficiale al centro di Roma. Per quanto riguarda la partita

ALFREDO FALCONE
ALFREDO FALCONE

di stasera, invece, i numeri non sono così esaltanti: “Sinceramente mi sarei aspettato un po’ di più, soprattutto dopo la vittoria contro la Sampdoria. In ogni caso la risposta del pubblico sarà positiva”. E sui mini abbonamenti e lo stadio di proprietà aggiunge: “Ne abbiamo venduti circa 5 mila, è un modo come un altro per abituare la gente a rientrare allo stadio. Ormai purtroppo si stanno disabituando, non esistono più le usanze di una volta. Adesso partecipare ad una partita di calcio è diventato un problema. Serve tempo, speriamo di riuscirci. Lo stadio di proprietà cambierebbe tutto, modificherebbe completamente l’approccio di andare a vedere le partite, sarebbe come vivere un grande evento ogni volta. In Italia i tifosi sono eccessivamente condizionati dai risultati, la gente non si avvicina per passione. All’estero hanno strutture che invece permettono l’approccio a prescindere”. 

Poi Canigiani affronta la questione della Macron e della maglia bandiera: “Per l’accordo siamo a buon punto, praticamente ai dettagli. La Macron è una grande azienda che ti permette di personalizzare molto il materiale, a differenza da tutti gli altri marchi. Posso anticipare che la maglia del prossimo anno avrà una particolarità veramente carina. Maglia bandiera? Quest’anno no, bisogna centellinarla per il futuro. Le cose che non si trovano più significa che hanno sempre più valore. La nostra idea era quella di farla diventare la casacca ufficiale per le competizioni europee, purtroppo la UEFA non ce lo ha concesso. E’ un problema capitato anche al Paris Saint-Germain”. Ed infine il progetto del nuovo punto vendita al centro della città e lo sponsor: “È un nostro obiettivo da sempre, necessita però di un grande investimento. Come dice sempre il nostro presidente per i giocatori, anche un negozio del genere ha bisogno dei famosi tre parametri. Acquistare uno spazio in una location del genere prevede dei costi molto importanti. Con la Macron, nel nuovo contratto che stiamo per firmare, c’è anche discorso avviato per aprirlo insieme. Per quanto riguarda lo sponsor sulla maglia, ci sono talmente tanti discorsi in cantiere che potrebbe accadere qualsiasi cosa. In ogni caso le aziende fanno sempre delle analisi molto accurate, quindi dipende anche dall’ambiente che trovano. Ci deve essere il clima giusto per siglare accordi così importanti”. 

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