“Il goal di Insigne era da annullare”, bufera dopo Napoli-Milan

CalcioWeb

Non si placano le polemiche dopo il match di ieri tra Napoli e Milan che ha visto il successo della squadra di Sarri per 2-1. Ma nel mirino è finito il primo goal di Insigne, in sospetto fuorigioco nonostante l’aiuto del Var, prova a chiarire la situazione l’ex arbitro Luca Marelli attraverso il proprio sito: “la linea del fuorigioco parrebbe non lasciare dubbi: i piedi di Romagnoli sono più vicini alla linea di fondo rispetto ai piedi di Insigne. Il problema è che Insigne è slanciato in avanti e non possiamo avere alcuna certezza circa la posizione della spalla sinistra o della testa (il braccio, come sappiamo, non conta). La linea tracciata dal VAR è solo indicativa ma non dirimente poiché non tiene in considerazione la proiezione di spalla e testa di Insigne sul terreno di gioco. In assenza di VAR avremmo potuto discutere per ore sulla posizione di Insigne. In presenza di VAR, continueremo a discuterne. Il motivo è da ricercare nel solito problema: per valutare il fuorigioco o meno di Insigne NON è sufficiente una linea tracciata sui piedi di Romagnoli poiché non sappiamo quale sia la posizione reale dell’attaccante del Napoli. Ricordiamo un altro aspetto importante: la tecnologia attuale è bidimensionale, per episodi come questo sarà fondamentale sviluppare in fretta uno strumento tridimensionale per eliminare in tempo reale i dubbi”.

LaPresse/Gerardo Cafaro

“Nelle passate settimane, il responsabile del progetto VAR Roberto Rosetti e il designatore Nicola Rizzoli hanno ribadito quella che è linea che i direttori di gara dovrebbero seguire in questi frangenti, ossia “avallare le decisioni assunte in campo in caso di immagini non dirimenti e relative a posizioni regolari o meno sulla base di pochi centimetri. Trattandosi di episodio dubbio, sul quale (per problemi di prospettiva e di proiezione del corpo sul terreno di gioco) non ci può essere assoluta certezza sulla regolarità o meno, l’arbitro ed i VAR avrebbero dovuto avallare e supportare la scelta assunta in campo, cioè l’annullamento della rete”.

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