Ventura e Tavecchio, neanche le “palle” di dimettersi: uno attaccato al contratto, l’altro alla poltrona

CalcioWeb

Ieri sera dopo il clamoroso flop della Nazionale italiana, buona parte della Nazione si sarebbe attesa dimissioni immediate dello staff tecnico e dirigenziale azzurro. Invece no, così non è stato, ed il duo Tavecchio-Ventura prende clamorosamente tempo. “48 ore di riflessione” ha chiesto il presidente della Figc, ma cosa c’è da riflettere? Tavecchio e Ventura in realtà hanno i loro motivi per prendere tempo. In perfetto stile ‘politico’ italiano, vogliono stare entrambi legati alle proprie poltrone. Il tecnico azzurro ha un intento molto semplice, farsi cacciare e non dimettersi. Qualora si dimettesse dovrebbe rinunciare agli introiti per i prossimi due anni di contratto che intelligentemente ha strappato pochi mesi fa al “furbo” Tavecchio. Qualora invece venisse esonerato o ci fosse una rescissione consensuale, potrebbe concordare una buonuscita. Capite? Anche la buonuscita dopo questo scandalo. Tavecchio poi fa la sua parte, lui sì che è un politico, messo lì a parlar di calcio quando di questo sport ne sa ben poco. Da buon politico è assolutamente restio a lasciare la propria poltrona, soldi e potere fanno comodo.

LaPresse

Siamo profondamente amareggiati e delusi per la mancata qualificazione al Mondiale, è un insuccesso sportivo che necessita di una soluzione condivisa e per questo ho convocato domani una riunione con le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future“, ha dichiarato oggi il presidente della Figc. Ancora a prender tempo, ancora a dar soldi a Ventura dopo l’intelligente rinnovo ed ancora Tavecchio in sella. Questo lo scenario che si profila. E siamo ancora qui dunque, dopo un flop assurdo che non accadeva da 60 anni che però non ha alcun colpevole, almeno all’apparenza.

Condividi