Ahia Milan: “Yonghong Li insolvente in Cina”, la sua holding finisce all’asta dopo la bancarotta! Berlusconi, ma cosa hai fatto?

CalcioWeb

Che il Milan fosse finito in mani quantomeno incerte è noto da tempo, ma le ultime novità che arrivano dalla Cina sono davvero inquietanti. Il Corriere della Sera ha infatti effettuato un’inchiesta su Yonghong Li, patron rossonero, inchiesta che ha portato a rivelazioni che hanno del clamoroso. Ebbene, la holding Shenzhen Jie Ande di proprietà di Li, usata come credenziale nell’operazione d’acquisto del club rossonero, risultava insolvente già al momento dell’acquisto. Alla società era stato imposta la messa all’asta dal tribunale del distretto di Futian, dopo che la holding di Yonghong Li non aveva restituito un prestito. A quel punto la holding ha provato ad “usare” i 60 milioni delle quote che possiede della società di packaging Zhuhai Zhongfu (quotata sulla Borsa cinese) per ripagare i debiti, ma nel frattempo sono spuntati fuori altri creditori. Si tratta della Banca di Canton che stavolta prese di mira la holding Jie Ande. In sintesi, scrive il Corriere della Sera: “Mentre era inseguito dai creditori in patria, Li chiude una delle più costose acquisizioni calcistiche della storia presentando tra gli asset fondamentali per la sua credibilità finanziaria, oltre alle famose e fantomatiche miniere di fosfato, anche l’11,39% di Zhuhai Zhongfu, detenuto tramite la cassaforte Jie Ande”. Ma si trattava di una società da tempo insolvente, una cassaforte già vuota, l’ennesima incognita dell’acquisto del Milan. E pensare che Berlusconi a suo tempo disse che avrebbe venduto il club solo in mani sicure…

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