In casa Milan c’è grande entusiasmo per la ritrovata forma della squadra che adesso sta ottenendo risultati soddisfacenti. Restano però numerose incognite attorno al presidente del club Yonghong Li, dopo le indiscrezioni di stamane in merito alle inadempienze della sua holding cinese che sarebbe in bancarotta. Inoltre il debito con Elliott non è stato ancora ripagato e per saldarlo si stanno cercando altri prestiti. Sembra che il club voglia saldare debiti maturando altri debiti con nuove banche, insomma un cane che si morde la coda. Interpellato in merito Galliani da “Mattino5”, l’ex amministratore delegato rossonero ha difeso la scelta di Berlusconi di affidare il Milan nelle mani di Yonghong Li, d’altra parte come poteva fare altrimenti?
Nella sua difesa però non è sembrata esserci molta convinzione: “L’inchiesta del Corriere della Sera su Li? Penso tante cose. Questo signore ha acquisito il Milan investendo una cifra importante. Noi eravamo assistiti da un grande gruppo internazionale e lui da una grande banca internazionale. Ha presentato credenziali in Figc, al momento dell’acquisto, e queste sono state accettate. Poi, il fondo Elliott gli ha prestato più di 300 milioni e avranno fatto anche loro le dovute verifiche. Terza cosa: ha fatto una grande campagna acquisti, presentando sempre certificazioni. Non conosco le cose cinesi ma uno più uno, più uno mi lascia credere che sia tutto ok”. Galliani in queste dichiarazioni ha venduto un po’ d’aria. Le credenziali sono state sì accettate, ma secondo l’inchiesta del Corriere della Sera le holding presentate a garanzia avevano debiti sparsi per tutta la Cina. La campagna acquisti poi è stata fatta grazie al prestito di Elliott non ancora saldato. Insomma, Galliani difende Berlusconi e la sua ben nota certezza d’aver lasciato il Milan in mani sicure. Il futuro ci dirà la verità.