Schick a 360°: il tiro alla Robben, gli ingressi dalla panchina e la cena da pagare a Silvestre

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CalcioWeb

La Sampdoria si coccola Patrick Schick. L’attaccante ceco è una delle rivelazioni di questo campionato e ha già attirato su di sé l’attenzione di numerosi club. Arrivato in estate per circa 3 milioni, ora la punta blucerchiata ne vale più del triplo.

Schick ha raccontato un po’ di sé in un’intervista al ‘Secolo XIX’: “Da bambino fare goal nelle sfide in strada mi piaceva eccome. Adesso è cambiato tutto, gioco in stadi affascinanti, davanti a tanta gente, le mie partite si vedono in televisione… possiamo però dire che quei goal segnati da bambino forse mi hanno segnato anche emotivamente. Indicandomi una strada”.

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Sulle aspettative e sulle molte che entra dalla panchina: E’ cambiata l’aria attorno a me. Non è possibile fare goal ogni volta che gioco… Il mio lavoro è segnare e mi impegno al massimo per farlo sempre. Non sempre ci riesco. Ogni volta che entro dalla panchina mi ha accorgo che si crea elettricità, soprattutto in casa. Sento che i nostri tifosi cantano il mio nome, si crea un’atmosfera particolare… e magari faccio un po’ di impressione agli avversari”.

Schick indica poi la sua specialità: Il tiro alla Robben è uno dei miei preferiti, attiro il portiere da una parte, mi apro lo specchio e faccio goal sul secondo palo, un po’ a giro. Così ho segnato al Bologna”.

Infine svela che pagherà una cena a Silvestre: “A San Siro con l’Inter la palla stava andando fuori senza il mio intervento… Con il Sassuolo ha detto che è uno schema che proviamo e riproviamo in allenamento… (ride, ndr). Gli pagherò una cena”.

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