Calcio, ecco come cambia la tessera del tifoso (non è vero che è abolita)

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Cambia la tessera del tifoso che dall’anno prossimo sara’ una vera e propria ‘fidelity card’. Non è affatto vero che sarà abolita; sarà solo diversa: meno strumento di controllo e piu’ carta dei servizi, con sconti, agevolazioni e tutto cio’ che le societa’ riterranno necessario per aumentare il senso di appartenenza. A poco più di un anno dall’entrata in vigore della Tessera del Tifoso erano state rilasciate oltre un milione di tessere. Il dato è stato reso noto qualche settimana fa dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive secondo il quale il numero raggiunto rappresenta ”un risultato particolarmente interessante a dimostrazione di una convinta adesione da parte di un gran numero di tifosi”. In particolare, dai dati dell’Osservatorio emerge che complessivamente erano  1.014.371 le Tessere attualmente in circolazione: di queste, 839.368 sono state rilasciate in serie A, 127.525 in serie B e 47.478 in Lega pro.
Hanno vinto le tifoserie ultra’ e violente” ha reagito via facebook l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, che della tessera era stato il piu’ convinto fautore, fin dalla sua introduzione, nell’agosto 2009. ”Hanno vinto quelle societa’ di calcio come la Roma (di cui e’ tifosissima la ministra Cancellieri) che mai avevano accettato le regole” ha aggiunto Maroni, riferendosi all’attuale titolare del Viminale e spostando la polemica sul piano politico. La tessera adesso continuera’ ad essere necessaria per seguire la squadra del cuore in trasferta, come spiega il capo della Polizia Antonio Manganelli, ma le procedure per ottenerla verranno molto snellite, come ha annunciato il direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini: ”Dopo due anni di grandi risultati l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive si e’ reso conto che si poteva dare fiducia alle tifoserie che hanno dimostrato di meritarla, facendo appello al senso di responsabilita’ degli appassionati in maniera sana. Tra l’altro, cosi’ si supera l’effetto negativo del messaggio passato all’avvio dell’iniziativa: ovvero di un meccanismo da operazione di polizia. Non erano queste le intenzioni del Viminale, ma cosi’ vennero recepite da molti”. Si tratta, ha aggiunto Valentini, ”di un’apertura di credito, da valutare nei prossimi mesi”. In proposito i vertici dell’Osservatorio ”mercoledi’ scorso sono venuti in Federcalcio per incontrare il presidente Giancarlo Abete anche su queste prospettive”. Una evoluzione che ”passa anche attraverso la possibilita’ di stadi nuovi, moderni, funzionali che diventino la casa dei tifosi, come sta dimostrando l’operazione dello Juventus stadium a Torino. Quindi legge piu’ urgente che mai”.
La tessera del tifoso manterra’ inalterate le sue caratteristiche fondamentali, gia’ evidenziatesi negli ultimi due campionati – ha spiegato Manganellia cominciare dalla necessita’ del suo possesso per le trasferte e gli abbonamenti, sia per questo che per il prossimo torneo di calcio”. Si tratta ”della logica evoluzione di uno strumento che da sempre ha come propria caratteristica, anche quella di voler rafforzare il rapporto tra i tifosi ed il club di appartenenza”.

Fin da subito la novita’ era stata respinta dal mondo ultra’, specie dell’Atalanta e della Lazio. ”Io non mi tessero” era lo slogan scandito nelle curve degli stadi, con gradinate vuote in segno di protesta e gruppi che giunsero a sciogliersi pur di non adeguarsi. Scalpore suscito’ la reazione di alcuni giocatori. ”Sono contrario alla tessera del tifoso, perche’ non mi piacciono le schedature. E poi, in alcuni casi, servirebbe anche la tessera del poliziotto” si lascio’ scappare Daniele De Rossi nel maggio 2010, dal ritiro della nazionale. Una presa di posizione che scateno’ le reazioni del ministero dell’Interno, della Figc e di vari sindacati di polizia, costringendo De Rossi a scusarsi. Ma gia’ Marcello Lippi, allora ct azzurro, nell’agosto 2009 l’aveva bocciata: ”Non mi convince, e’ uno strumento che ghettizza”. Della tessera del tifoso si e’ interessato anche il Consiglio di Stato. Il suo rilascio abbinato ”inscindibilmente” ad una carta di credito prepagata potrebbe rappresentare ”una pratica commerciale scorretta” avevano scritto i giudici di Palazzo Spada lo scorso dicembre, motivando l’accoglimento di un ricorso presentato da Codacons e Federsupporter. Le due associazioni avevano segnalato all’Antitrust il fatto che in molti casi la compilazione dei moduli per ottenere la card comportava automaticamente l’emissione di una carta di credito ricaricabile. E oggi Federsupporter esulta: ”e’ una grande vittoria”.

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