Euro 2012, la Spagna domina: 4-0 all’Italia, finale a senso unico

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Non poteva andare peggio: sconfitta netta e sonora con lezione di calcio annessa! I rimpianti ci sono, ma non saranno mai quelli dell’Italia di Roberto Baggio che perse la finale Mondiale 1994 ai rigori contro il Brasile, non saranno mai neanche quelli di Euro 2000,  quando al gol iniziale di Marco Delvecchio, pareggiò Wiltord a pochi secondi dalla fine regalando i supplementari, poi vincenti, alla Francia. La sconfitta è sempre una sconfitta, ma forse è meglio perdere così, la delusione c’è, ma almeno in apparenza è minore. La Spagna ha dominato dall’inizio alla fine, andando in rete con Silva e Alba nel primo tempo e con Torres e Mata nel secondo. L’Italia, pur affacciandosi in zona rete con qualche sporadica soluzione dalla distanza, è andata vicina alla rete solo ad inizio secondo tempo con Di Natale, prima di rimanere in 10 a causa dell’infortunio di Thiago Motta, quando le sostituzioni si erano esaurite. Abbiamo pagato la differenza di passo che c’era tra i nostri centrocampisti e i loro e delle gravi indecisioni di Chiellini in un paio di azioni iniziali, tra cui quella del gol. Abbiamo pagato soprattutto una stanchezza pesante generale e forse un pizzico di mancanza di fiducia nei nostri mezzi: quella di Del Bosque non è una squadra invincibile, si possono discutere alcune scelte di Prandelli: fare fuori dall’undici iniziale il positivissimo Balzaretti, per fare posto ad un Chiellini fuori forma e fuori ruolo, non è stata una decisione giusta, come non è sembrato corretto inserire Thiago Motta, come ultimo cambio, sul 2-0 per la Spagna, e non un attaccante. Perdere 4-0 provandoci è sicuramente differente dal farlo arrendendosi. È evidente che calciatori come Ogbonna, Govinco e Borini, pur essendo stati convocati, non godono della fiducia di Prandelli, che probabilmente a causa della loro insufficiente esperienza internazionale, non se l’è sentita di gettarli nella mischia: il primo non ha trovato spazio neanche quando siamo stati in piena emergenza nel reparto difensivo, gli è stato preferito De Rossi; Borini e Giovinco, anche durante la finale, potevano essere delle armi a sorpresa, ma non sono stati reputati all’altezza. Disporre di calciatori con queste caratteristiche, in un reparto così importante come quello offensivo, per poi non utilizzarli, appare un pò insensato; non diciamo Totti o Del Piero, ma Pazzini e Matri sarebbero stati sicuramente più utili: di sicuro sarebbero stati inseriti. Detto questo, il lavoro di Mister Prandelli va solamente elogiato. La Nazionale ha conquistato il secondo posto, arrendendosi solo ai Campioni del Mondo e Campioni d’Europa in carica. L’Italia ha imposto il suo gioco in ogni match, ad esclusione dei due contro le Furie Rosse, e di questo va dato sicuramente merito all’allenatore, che con i fatti, con stile ed equilibrio, ha riportato l’Italia ad essere tra le nazionali migliori non solo in Europa, ma in tutto il mondo.

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