Claudio Lotito, nelle ore immediatamente successive alla brutale aggressione subita la notte passata da dieci tifosi del Tottenham, aveva subito precisato: “I sostenitori della Lazio non c’entrano nulla con l’accaduto. Presto la verità verrà a galla, ma il fatto che fossero a volto coperto non deve indurre a pensare subito a dei tifosi. Sapete, voi, che tra gli aggressori c’era anche gente straniera?“.
Forse Lotito si riferiva alla parte buona del tifo, perchè tra le sei persone poste in stato di fermo ci sono elementi appartenenti a gruppi organizzati del tifo laziale. Ma non solo. Sconcertante anche che, tra gli arrestati, ci sia anche un ultras della Roma! Già, perchè tra la trentina di persone che hanno aggredito gli inglesi, vi è anche un appartenente ad un gruppo organizzato giallorosso che, dall’alto della sua intelligenza, una volta fuggito dal locale, è salito su un autobus vantandosi di quanto fatto. L’autista del mezzo, stupefatto, ha fotograto l’elemento in questione, consentendone presto il riconoscimento e l’arresto. In casa di uno degli ultras in stato di fermo sono state invece rinvenute armi da taglio, mazze e tirapugni.
Ma non finisce qua lo sconcerto dell’opinione pubblica. Più passa il tempo e più si fa largo l’ipotesi che si sia trattato di un attacco di origine anti semita. Pare infatti che i vigliacchi aggressori abbiano agito al grido di “ebrei di m***a”. Inoltre, il modus operandi con cui è stato “invaso” il locale, fa pensare ad un gesto premeditato. Stando soprattutto alle testimonianze del proprietario del locale distrutto (The Drunken Ship), Marco Manzi, la cosa sarebbe stata quindi ben organizzata.
Una donna che abita nei paraggi ha denunciato il ritardo dell’arrivo delle forze dell’ordine: “Ho telefonato alla polizia intorno all’una e dieci, ma sono giunti non prima di venti minuti di distanza dalla mia chiamata, contemporaneamente alle ambulanze, quando tutto era oramai accaduto“. E intanto monta la polemica, in quanto l’unica pattuglia di polizia municipale presente al momento sul luogo, se la sarebbe data a gambe ai primi segnali di disordine.
Intanto, rischia di scoppiare anche il caso diplomatico con l’Ighilterra. Il Ministro degli Esteri britannico pare infatti si sta interessando parecchio all’accaduto e da Londra sembrano non averla presa affatto bene.
I feriti, ad ogni modo, sono stati curati in tre ospedali di Roma (Fatebenefratelli, Santo Spirito, San Camillo), ed anche il più grave di loro, Ashley Mills, 25enne, che ha riportato una grave lesione all’aorta, non è più in pericolo di vita, pur avendo perso molto sangue, ed ha chiesto di poter vedere in tv la partita. Nessuno di loro, tuttavia, andrà allo Stadio a vedere la partita: troppa paura. Si recheranno invece all’Olimpico gli altri rappresentanti del tifo inglesi, rassicurati a dovere dalle forze dell’ordine di Roma.