Braschi: “Sudditanza psicologica? Un’offesa”

CalcioWeb

Stefano Braschi ha voluto commentare le ennesime critiche ricevute dalla categoria arbitrale, bersagliata anche dopo l’ultima giornata di campionato: “‘Come arbitri ci sentiamo offesi quando si parla di sudditanza psicologica, come dimostrano i rigori concessi alle piccole squadre e le espulsioni comminate alle big. Parliamo di errori, che stanno diminuendo e che continueranno a diminuire. Ma non si puo’ creare caos e tensioni per un fuorigioco di 20 centimetri, non ne abbiamo bisogno“.

C’è un altro aspetto, invece, che secca non poco il designatore arbitrale: “Siamo riusciti ad arrivare alla media europea di 30 fischi per lasciar scorrere il gioco, ma purtroppo il numero delle ammonizioni cresce: un arbitro non puo’ essere tollerante con chi e’ maleducato o con chi tira calci“.

Braschi passa poi ad analizzare l’eventuale supporto della tecnologia: “Verra’ testata nelle situazioni di gol fantasma, poi magari in dieci partite non ci sara’ nemmeno un episodio dubbio. Nessuno si oppone alla tecnologia che puo’ solo portare aiuti. Il problema, semmai, e’ avere certezze. Ci sono episodi in cui nemmeno la moviola puo’ offrire sicurezze: abbiamo rivisto dieci volte un’azione e non abbiamo ancora capito se si trattava di un fallo di mano. Comunque non siamo contrari a nulla, ma non siamo nemmeno favorevoli a tutto“.

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