Platini insiste: dal 2020 vuole gli Europei itineranti

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L’idea e’ accattivante, quanto mai coinvolgente oltre che economicamente vantaggiosa, in linea con l’intenzione di costituire davvero gli Stati uniti d’Europa. Non resta di facile attuazione ma – riferisce ‘AgenziaInforma’ – e’ un cavallo di battaglia del presidente dell’Uefa, Michel Platini, che non intende mollare e rendere operativo il progetto.

Si tratta dell’Europeo itinerante, proposta avanzata dal massimo dirigente calcistico continentale da qualche anno e che domani nel corso del comitato esecutivo Uefa che si terra’ Losanna, verra’ analizzata nei dettagli per vedere se ci sono margini effettivi di realizzazione a partire dall’edizione del 2020. L’obiettivo e’ quello di evitare di affidare l’organizzazione soltanto ad un Paese (nel 2016 tocca alla Francia) o due al massimo, come si e’ verificato per Belgio-Olanda nel 2000, Austria-Svizzera nel 2008 e Polonia-Ucraina quest’anno.

La proposta di Platini punta a spalmare i costi e i benefici derivanti dall’organizzazione, garantire un massiccio coinvolgimento dei tifosi che non dovranno cosi’ sostenere trasferte onerose per raggiungere le citta’ delle rispettive nazionali, unire le forze e creare una grande famiglia continentale cambiando radicalmente l’immagine della manifestazione continentale che gia’ dalla prossima edizione, quella del 2016 in Francia, subira’ delle profonde modifiche.

Le partecipanti saranno 24 (e non piu’ 16 come in passato) ma c’e’ da capire come verranno formati i gironi, dato che un adattamento e’ inevitabile: probabilmente sei gruppi da quattro squadre. Le prime due di ogni girone e le migliori quattro terze qualificate agli ottavi, stessa formula adottata dalla Fifa fino all’edizione dei mondiali Usa 1994, l’ultima a 24 squadre prima che nel ’98, in Francia si allargasse il torneo a 32 squadre.

Platini dovra’ affrontare domani anche la questione dei giudici di porta, una formula contro i gol-non gol che verra’ adottata anche alla fase finale dell’Europeo Under 21 nel 2013 in Israele. Ma qui il presidente Fifa Blatter intenderebbe avvalersi del supporto tecnologico.

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