Buon compleanno a Roberto Baggio, il miglior calciatore italiano di sempre (VIDEO)

CalcioWeb

roberto-baggioRoberto Baggio, leggenda del calcio mondiale, compie oggi 46 anni.
Cresciuto nel Vicenza, si mette in luce nel club veneto fin dalla giovane età, dimostrando di meritare la prima squadra; infatti esordisce con la formazione biancorossa nel campionato di serie C1 1982-1983 a soli 16 anni, dopo aver realizzato 110 gol in 120 presenze nelle giovanili. È del 1985 il primo grave infortunio, ma anche il primo premio (Guerin d’Oro come miglior giocatore della serie C1) prima che la Fiorentina decide di investire su di lui ed acquistarlo.
Con la maglia viola diventa un campione, vincendo un “Bravo” e segnando reti meravigliose. Esordisce in Nazionale a soli 21 anni.
Nel 1990 Baggio passa alla Juventus per 25 miliardi, scatenando l’ira dei tifosi viola che contestano, in quello storico 18 Maggio, il Presidente Pontello, causando diversi disordini e disturbando anche il ritiro della Nazionale a Coverciano, prima dei Mondiali nel 90, in cui il Divin Codino è presente.  «Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch’io». Queste le parole del suo agente, Antonio Caliendo.
L’Italia viene sconfitta ai rigori dall’Argentina in semifinale, ma Baggio si rende protagonista di un ottimo Campionato del Mondo segnando un gol memorabile contro la Cecoslovacchia, votato come il più bello del Mondiale.
Gli anni juventini sono quelli della definitiva consacrazione: arrivano le vittorie (2 scudetti, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa) e soprattutto i riconoscimenti personali, come il Pallone d’Oro, il Fifa World Player ed il World Soccer nel 1993. Purtroppo anche in bianconero subisce gravissimi infortuni: costole fratturate, tendiniti e pubalgie.
Ai Mondiali 1994 è senza alcun dubbio il miglior calciatore in assoluto, nella fase di maggior forma nella sua carriera. Realizza reti importantissime e di pregevole fattura contro Nigeria, Spagna e soprattutto Bulgaria, trascinando la squadra in finale. Con il Brasile, in un match chiusissimo, Baggio gioca stoicamente 120 minuti nonostante uno stira

delpi

mento subìto in semifinale. Sbaglia il rigore decisivo e un intero paese scoppia in lacrime.  Con Marcello Lippi in panchina, che decide di puntare sul giovane Del Piero, la Juventus decide di cedere Baggio al Milan, nonostante il parere contrario dei tifosi.
L’avventura in rossonero di Roby non è delle più felici: al Milan la concorrenza è tanta e al ritorno di Sacchi in panchina iniziano i problemi e per il Codino il posto da titolare non è più una garanzia. Vince comunque uno scudetto e passa al Parma, ma clamorosamente Ancelotti, all’epoca tecnico gialloblu si oppone.
Baggio riparte dal Bologna e il 1997-1998 è il campionato in cui segna il maggior numero di gol (22) che gli fa guadagnare la convocazione di Cesare Maldini ai Mondiali. Vive uno scomodo ballottaggio con Alessandro Del Piero, segna due reti e diventa l’unico calciatore italiano ad aver segnato in tre Mondiali diversi, oltre ad essere primatista nazionale, insieme a Rossi e Vieri, con 9 marcature nei Campionati del Mondo.

Dopo un solo anno in Emilia, passa all’Inter, quella che è la sua squadra del cuore. Una squadra di stelle, fatta di fuoriclasse come Ronaldo, Djorkaeff, Zamorano, Recoba e Vieri, che però non riesce a vincere alcun trofeo. Il suo secondo anno nerazzurro diventa un tormento per il fantasista. Lippi non lo inserisce neanche quando è l’uomo più in forma e a fine anno viene confermato alla guida della squadra di Moratti.
Robbie vuole l’ultimo contratto della sua carriera e decide di andare a Brescia, rifiutando un’offerta della Reggina.
Con le rondinelle vive 4 stagioni indimenticabili, da capitano e trascinatore, realizzando reti fantastiche, come quella alla Juve nel 2001. Purtroppo si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro. Il 14 Marzo 2004 segna il gol numero 200 in serie A (arriverà poi a 105). Il 28 Aprile dello stesso anno, Giovanni Trapattoni lo convoca in Nazionale per l’amichevole contro la Spagna. Quella è l’ultima partita di Roby con l’Italia. Mentre a San Siro contro il Milan scende in campo per l’ultima volta in serie A.
Non ha mai amato i riflettori e si vede poco da quando ha smesso: è stato presidente del settore tecnico della Federazione ed ha acquisito il patentino di allenatore .
È con 68 reti dal dischetto, il primatista dagli undici metri in serie A.
27 reti in Nazionale, 16 con il Vicenza, 55 con la Fiorentina, 115 con la Juventus, 19 con il Milan, 23 con il Bologna, 17 con l’Inter, 46 con il Brescia. Un totale di 318 reti in carriera, per un esempio. Il miglior calciatore italiano di tutti i tempi.
Buon compleanno Robi, tanti auguri.

Di seguito si riportano i primi 200 gol in serie A di questo straordinario campione

Condividi