CLAUDIO ARRIGONI in esclusiva a CalcioWeb: “Oscar e’ una persona solare e carismatica, ma non è un supereroe”

CalcioWeb

arrigoni oscarE’ intervenuto ai microfoni di Calcioweb Claudio Arrigoni. Il noto giornalista sportivo ha rilasciato al nostro Giovanni Remigare una sua testimonianza su Oscar Pistorius. Arrigoni è stato il primo in Italia a conoscere il campione paralimpico ed intervistarlo quando era ancora un ragazzo, nessuno giornalisticamente lo conosce meglio di lui.

Chi è Oscar Pistorius?

“Oscar Pistorius è una persona solare e carismatica. Sa quello che vuole e lotta sempre per riuscire nei suoi progetti è diventato il simbolo delle persone con disabilità nel mondo. Milioni si sono ispirati a lui. Una persona senza gambe che nella corsa è più veloce delle persone con le gambe. Lo ricordo ancora a 17 anni e posso dire di essere stato il primo in Italia ad intervistarlo. Fino alle paralimpiadi di Londra riuscivo ad incontrarlo circa quattro-cinque volte all’anno, che non è poco. Lo incontravo ai meeting o in altre situazioni, pertanto ho avuto modo di conoscerlo da vicino e l’idea che mi sono fatto è di una brava persona con una grande forza, ma che come ogni uomo ha le sue debolezze. Oscar non è un super eroe.”

Come ha reagito alla tragica notizia?

“Sono rimasto spiazzato da quello che venivo a sapere, Oscar non è affatto un tipo violento, è un ragazzo come tanti con i suoi eccessi e le sue debolezze, ma non potevo mai pensare a quello che è successo, pertanto la notizia mi ha sconcertato. Nelle ultime ore stanno arrivando delle motivazioni al tragico avvenimento che danno forse “un senso” al suo gesto, si parla di steroidi o doping nella sua vita, certo un senso logico a questa tragedia non ci sara mai.”

Ha conosciuto la compagna di Oscar?

“No l’attuale fidanzata non la conoscevo. Ho conosciuto una sua compagna ai tempi delle paralimpiadi di Pechino, si chiama Jenna e saranno stati insieme piu’ o meno un anno e mezzo, una storia importante,  ma di questa Reeva non sapevo nulla. Diciamo che Oscar non portava quasi mai le sue compagne con se in Italia. Da questo punto di vista era un po’ misterioso, anche la sua vita privata in Sudafrica si racconta essere un po’ diversa da quella che raccontano i suoi amici di Grosseto.”

Come rischia di cambiare il mondo paralimpico o il movimento dello sport dei disabili?

“Purtroppo credo che le ripercussioni ci saranno, molti potranno anche rimanere delusi da chi gli ha dato speranza. Da chi ha dato coraggio a milioni di disabili. Spero naturalmente che si superi questa brutta pagina e che si capisca che il mondo dello sport ha una vita propria e non puo’ dipendere da un individuo. Io saro’ uno dei primi che cerchera’ di portare avanti quello che si è creato in questi anni, la forza di tantissimi sportivi disabili che hanno preso forza e coscienza delle loro potenzialita’, forza che è arrivata simbolicamente da quell’uomo con le protesi alle gambe, quell’uomo che sfidava gli “abili”. Ora quell’uomo sta vivendo una tragedia, e sicuramente per lui nulla sarà come prima, ma questo non deve fermare tutto quello che di buono si è creato.”

 

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