LA MEGLIO GIOVENTU’ – Mauro Icardi

CalcioWeb

Parte oggi la neonata rubrica di CalcioWeb: “La Meglio Gioventù”. Obiettivo mettere sotto la lente di ingrandimento i migliori talenti del calcio mondiale.
La prima puntata è dedicata ad un giovane che sta lasciando a bocca aperta la nostra Serie A: Mauro Icardi.
06-01-201 JUVENTUS - CAMPIONATO SERIE A TIM 2012 2013 JUVENTUS SAMPDORIA
Gli Stadio cantavano “Generazione di fenomeni, siamo noi“, ritornello azzeccato per descrivere la generazione di cui fa parte una delle rivelazioni del nostro campionato, se non la rivelazione: Mauro Icardi.
El Niño de partido, Cañito o semplicemente Maurito nasce a Rosario il 19 gennaio del 1993. Per le strade di Rosario si sa la religione è una e una sola, il pallone e all’età di 5 anni papà Juan e mamma Amalia iscrivono Maurito alla scuola calcio del Sarratea. Il piccolo club rappresenta il battesimo calcistico del futuro gioiellino blucerchiato: ci rimane fino all’età di 9 anni diventando già un piccolo idolo.

FUTBOL 07/08E’ il 2002 quanto per la famiglia Icardi la situazione a Rosario diventa insostenibile; la crisi economica, le rivolte popolari all’ordine del giorno sono la goccia che fa traboccare il vaso: è il periodo della grande depressione, Rosario non è più un posto sicuro, la famiglia non ne può più, si va in Europa!
Scelgono la Spagna, Las Palmas, il calcio non può mancare, non deve mancare neanche qui, il piccolo Maurito ha un buon biglietto da visita, 159 gol con gli esordienti del Sarratea, lo tessera l‘Unión Deportiva Vecindario, con i bianconeri mette a segno 384 reti. Si è piccoli ma si fa già sul serio, più visibilità e possibilità di incontrare le giovanili dei grandi club. Dopo uno degli abituali tornei tra esordienti, il telefono di casa Icardi diventa un vero e proprio centralino,  Maurito ha incantato tutti,  i genitori rispondo letteralmente all’appello delle squadre delle Liga spagnola, aggiudicarsi il piccolo di casa diventa una bagarre.
foto_459235_CASLe offerte sono tante, ma un ragazzino argentino nato a Rosario, patria di Leo Messi, non può avere tanti dubbi. E’ cosi Maurito varca la soglia di quello che è il punto di riferimento, il modello da seguire, del calcio giovanile mondiale, lì dove arrivano bambini prodigio ed escono fenomeni: la Cantera del Barcellona, la Masia.
Da qui sono passati Messi, Xavi, Iniesta, Puyol, prima di tornare a casa si passa a vederli fare magie, si prova a imitarli, è un sogno. Convivere con gli apostoli del calcio contemporaneo, poter apprendere da loro, non capita certo a tutti. Guardiola lo osserva, ne apprezza le movenze, i colpi, lo plasma in funzione del suo modello, del modello Barça.  A gennaio però si fa avanti la Sampdoria per avere il prestito del ragazzo con l’opzione del riscatto fissata a 400mila euro, il Barça ci pensa, lui vuole solo giocare, la società spagnola accetta, sarà compito di Mauro farle capire di aver fatto uno sbaglio.
A Genova continua a fare la trafila della Primavera, è il capocannoniere del campionato, è un gradino sopra gli altri, nel frattempo si allena anche con la prima squadra quando serve.  Il 12 maggio del 2012 fa il suo esordio tra i grandi, nel campionato di Serie B, nella gara della Samp in casa della Juve Stabia, giorno anche del suo primo gol in maglia blucerchiata, si fa trovare pronto e firma il gol vittoria che vale i play-off alla squadra. Segna anche nella partita più importante per i tifosi sampdoriani, il derby, Mauro sigilla il risultato col gol del 3a1 ai rivali del Genoa, non è una partita come tutte le atre.
E’ già un idolo per i tifosi, che se lo coccolano con lo slogan “Chi trova Maurito, trova un tesoro”. Lo diventa ancor di più un tesoro quando la Samp va in casa della Juve, nel fortino dello Juventus Stadium. Delio Rossi lo schiera titolare, c’è da sopperire all’assenza dello sfortunato Maxi Lopez, Maurito non solo non lo fa rimpiangere, diventa l’eroe dell’impresa blucerchiata a Torino con una doppietta al portiere numero uno al mondo, Gigi Buffon. Ma a Mauro non piace limitarsi, non gli basta far bene, vuole strabiliare, sconvolgere le gerarchie. Nella gara interna col Pescara entra nella storia della Sampdoria, facendo 4 gol in una sola partita,  un poker riuscito solo a Bassetto, Firmani e Brighenti in casa Samp. Prandelli farebbe carte false per averlo in nazionale, e come non dargli ragione, a chi non piacerebbe vedere l’attaccante di Rosario, in un trio delle meraviglie con El Shaarawy e Balotelli. Per adess Maurito ha dichiarato di essere argentino, ma non ha chiuso le porte ad altre ipotesi.
La Samp ci ha visto lungo, e Maurito l’ha ripagata, adesso le offerte per il giocatore piovono a dirotto, le grandi italiane e non solo sono pronte a fare follie per un pezzo pregiato della Meglio Gioventù” calcistica.

 

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