LA MEGLIO GIOVENTU’ – Mario Götze

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Memmingen
è una piccola cittadina della Baviera in Germania, il cui slogan popolare è “Memmingen, città con prospettive”, sicuramente un cittadino che ha fatto tesoro dello slogan della propria città è Mario Götze, natovi il 3 Luglio del 1992.
A casa Götze si mangia pane e calcio, non passa giorno che Mario e il fratello maggiore Fabian non stiano a rincorrere un pallone, assieme muovono i primi passi nella scuola calcio di Ronsberg, prima che il padre debba per motivi di lavoro trasferire la famiglia a Dortmund. Qui i figli si accasano nelle giovanili dell’Hombrucher, prima di essere notati dalla prima squadra della città, il Borussia che li accoglie entrambi nelle proprie giovanili.
Mario, più piccolo di due anni rispetto a Fabian, con l’Under17 del BVB in venti partite va a segno 9 volte. Nella stagione 2008/09 vince il campionato juniores per gli Under18 e raggiunge nuovamente il fratello Fabian nell’Under19, arrivando alla finale del torneo primavera in cui vengono sconfitti dal Mainz.
Jurgen Klopp, tecnico della prima squadra, rimane affascinato dalle caratteristiche del trequartista, dal suo dribbling secco abbinato ad una grande velocità, dall’abilità di inserimento e da quella capacità di ricoprire le varie zone d’attacco che solo i grandi fantasisti hanno. Così dopo aver impressionato con le varie giovanili del BVB e anche con quelle della Nazionale Tedesca, con la quale vince l’Europeo Under17 rendendosi protagonista assoluto sia nel torneo continentale vinto che nel Mondiale Under17, dove si fa ammirare con tre reti, il 2009 magico di Mario si trasforma nell’anno del suo battesimo calcistico. Mister Klopp alla tredicesima giornata della Bundesliga decide di far provare l’ebbrezza del Westfalenstadion al giovane talento, regalandogli pochi spiccioli del finale di gara contro il Mainz, per regalargli anche il record di più giovane esordiente nella massima serie tedesca, la partita termina 0 a 0 senza patemi e Mario ha poche occasioni per mettersi in mostra, ma c’è ancora tempo, la prima stagione con la prima squadra dei giallo-neri termina con i soli 46 minuti giocati in appena 5 presenze.
Il 2010 per uno dei fratelli Götze non sarà nelle file del Borussia, il terzino sinistro Fabian infatti al Westfalen non gode della stessa stima di cui gode il fratello e il ruolo è già coperto, così si allontana per la prima volta da Mario, accasandosi a Magonza per vestire la maglia del Mainz II. Nel frattempo Mario entrato ormai a pieno regime nel gioco di Klopp, dopo aver visto allontanarsi il maggiore di casa da Dortmund, vede arrivare il piccolo Felix (classe 98), che anch’esso vuole seguire le orme dei fratelli e sta iniziando a farsi largo nelle fila delle giovanili del BVB. Assieme a B?aszczykowski, Kagawa, Lewandowski, Sahin, il diciottenne Götze diventa a sorpresa elemento centrale della stagione esaltante dei giallo-neri, contribuendo alla vittoria finale con 6 reti e ben 15 assist, alzando il suo primo trofeo da professionista e riuscendo con i “ragazzi terribili” di Klopp ad interrompere un digiuno da Deutscher Meisterschale durato 9 anni, in cui il grande piatto è rimasto lontano dalle parti del Westfalenstadion. Col successo è arrivato anche il debutto in una competizione europea contro gli ucraini del Karpaty, al quale Mario segna una doppietta in Europa League.
tumblr_miuorwyPL71rjev45o1_1280Nel 2011 a Dortmund, Mario è ormai noto come Götzinho, a marcare il fatto che il talento del BVB non è certo il classico giocatore tedesco in tutto e per tutto, anzi può essere definito un ibrido: mostra colpi tipici del calcio sudamericano, quello spettacolare e funambolico del dribbling e della tecnica, abbinati a marchi di fabbrica della tradizione germanica, il tiro potente, gli inserimenti ma soprattutto quell’agonismo e quella dedizione al sacrificio che hanno reso famosa la Die Nationalelf nel mondo. L’annata 2011 però per Götzinho è meno esaltante della prima a causa di un brutto infortunio che abbinato a seguenti ricadute ne penalizza l’escalation. In Bundesliga colleziona 17 presenze (esattamente un girone d’andata in Germania) con 6 reti e 5 assist, buoni numeri in relazione allo scarso minutaggio, 2 presenze lo vedono nella DFB Pokal (la Coppa di Germania) collezionate solamente al primo e al secondo turno della competizione con 1 rete, e la nota positiva dell’anno arriva grazie all’esordio assoluto nella Champions League, palcoscenico da sogno che ogni giocatore vuole calcare, al girone la sua vittima designata e l’Olympiakos alla quale segna sia in Grecia il gol della bandiera nella sconfitta subita per 3 a 1 dai suoi, che in Germania dove sigla il gol della vittoria che però non basta al BVB ai fini della qualificazione agli ottavi.
Della Nazionale di Joachim Löw, che ha il merito di averlo fatto esordire con la selezione maggiore, è ormai diventato punto di riferimento sia perché è un tedesco purosangue in una selezione mai cosi multietnica nella storia della Die Nationalelf, ma soprattutto perché fondamentale nel 4-2-3-1 super collaudato dei tedeschi.
Nella stagione attuale a testimonianza della sua importanza nella squadra di Kloop ha scelto la maglia numero 10, lasciando il numero 11 all’amico Marco Reus, compagno di tante battaglie già dalle giovanili dei giallo-neri, e assieme al quale fa sognare sempre di più i propri tifosi, avendo trascinato la squadra agli ottavi di Champions. In Bundes finora ha messo a segno 8 reti e 9 assist in 20 partite totali, anche se dopo due campionati di fila vinti, il Borussia Dortmund dovrà abbandonare l’idea di riconfermarsi quest’anno in Germania, lasciando strada ai rivali del Bayern Monaco ormai avviati verso il loro 23esimo Meisterschale.
Mario Götze è attualmente considerato uno dei migliori talenti europei in circolazione, nonché una tesoro per la nazionale tedesca, che spera di poter ottenere risultati importanti grazie ai nuovi talenti che è riuscita a coltivare, il Dortmund valuta il suo gioiellino stillato in casa per una cifra già superiore ai 40 milioni di euro, Götzinho è troppo importante per i progetti futuri della squadra, insomma  per dirla con lo slogan di Memmingen “La Meglio Gioventù è rubrica di prospettive” e Mario Götze è una di queste.

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