Interrogato dal sito ufficiale della Roma sul derby in programma domenica pomeriggio tra i giallorossi e la Lazio, Fabio Capello ha così parlato: ”La Roma forse ci arriva meglio dal punto di vista mentale, grazie anche alla vittoria con il Napoli, che potrebbe darle una spinta positiva particolare. E’ evidente, anche che la Lazio ha un problema di freschezza atletica. Chiaro, però, che il derby è una partita a sè stante, che ti scatena energie che neppure immagini di avere“.
L’attuale Ct della Russia ha poi spiegato come fare a vincere la partita: ”Innanzitutto urge stemperare l’atmosfera nella settimana che ti porta all’evento, la squadra non deve percepire che si tratta di un derby altrimenti e’ finita e si rischia seriamnete di perdere. Motivazioni particolari? Essendo una partita speciale, non serve darne, sono implicite“.
Capello è poi tornato sul periodo vissuto alla Roma da calciatore: “Il mio primo titolo della carriera fu la Coppa Italia del 1968/1969, la seconda della storia della Roma. Fu una gioia indimenticabile e particolare. Particolare perchè allora la formula del torneo era a gironi e si concluse dopo 11 partite giocate. Gli incontri decisivo si giocarono a giugno, dopo la fine del campionato. Arrivamo molto stanchi alla finale, ma riuscimmo a farcela. Io disputai un gran torneo, assieme e a Peirò fummo i calciatori che segnarono di più. Eravamo parte di un grande gruppo, guidati da un tecnico straordinario come Helenio Herrera. Da lui ho imparato molto“.
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