Mercato Milan – Il Milan ha, da sempre, un occhio di riguardo nei confronti dei calciatori che hanno vestito la maglia dell’Inter, a maggior ragione se questi sono di fede rossonera, come Davide Santon, terzino di spinta, capace di giocare indifferentemente su entrambe le fasce. Classe 1991, Santon ha esordito in serie A a soli 18 anni sotto le dipendenze di Josè Mourinho che gli stampò il soprannome di “Bambino”. Alla stessa età esordisce addirittura in nazionale e vince il Campionato con l’Inter. Ad ostacolare la sua carriera in discesa si mette però la sfortuna: Santon si procura una lesione al menisco del ginocchio destro e da lì in poi il suo apporto in nerazzurro non sarà mai più come quello di prima.
Dopo una breve parentesi al Cesena, nell’ambito dell’affare che portò Nagatomo all’Inter, Santon si è trasferito al Newcastle ed è diventato un vero giocatore, levandosi di dosso l’etichetta di “eterna promessa” e dimostrando ormai di essersi fatto le ossa. Il difensore di Portomaggiore non ha mai nascosto la sua fede milanista ed in tempi non sospetti lo ha dichiarato senza peli sulla lingua: “Sono sempre stato tifoso del Milan, tutte le volte che ci ho giocato contro è stato strano. Ho vinto tutte e tre le stracittadine giocate, ho sempre avuto un atteggiamento professionista e ho sempre dato il massimo per l’Inter come è giusto che sia”.
Santon non costa poco, ma per lui uno sforzo si può fare. La cessione di Abate, peraltro in scadenza di contratto, potrebbe fruttare al Milan qualche soldino da poter investire anche sull’ex nerazzurro, valutato circa 11 milioni dal Newcastle. Con De Sciglio e Santon il Milan si assicurerebbe il futuro della Nazionale Italiana, con due terzini di assoluto valore, grande duttilità e voglia di mettersi in mostra. Ad ogni modo, oltre la maturazione come calciatore, andrebbe valutata anche quella dell’uomo: il male di Santon all’Inter fu proprio Milano, città dalle mille distrazioni e tentazioni; riportarlo lì potrebbe essere un azzardo. Su di lui c’è comunque forte il Chelsea di quel Josè Mourinho che lo lanciò nell’Olimpo del Calcio, facendolo giocare anche in Champions League contro il Manchester United Campione d’Europa di Cristiano Ronaldo.