Fiorentina, Montella: “ho detto ciò che penso, ma voglio rimanere!”

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montellaMai pensato di lasciare Firenze. Il giorno dopo le parole di Cognigni (“resta al 100%), Vincenzo Montella conferma che sara’ ancora lui l’allenatore dei viola nella prossima stagione. “Sono sempre stato sereno, le mie esternazioni sono state da parte di un allenatore che vuole rimanere, non il contrario – le sue parole – E’ mio dovere dire quello che penso, altrimenti avrei usato un’altra strategia, la mia volonta’ e’ quella di rimanere e non penso di aver sbagliato modi e tempi. Ho fatto presente cosa era necessario per provare a migliorare, conosco bene i miei giocatori ed ero certo del traguardo del quarto posto”. Montella assicura di sentirsi “molto stimato a Firenze, anche e soprattutto nella societa’, se cosi’ non fosse, per come sono fatto io, sarei capace di rinunciare al contratto e rimanere a casa a fare altro per un po'”. Non a caso, sottolinea, la famosa clausola rescissoria di cui si e’ parlato tanto, “esiste, credo sia sui sei milioni di euro, ma e’ a tutela della societa’, e’ una formalita’, perche’ c’e’ un patto fra gentiluomini, perche’ ci siamo detti che se l’allenatore fosse scontento la clausola potrebbe decadere”. Il tecnico gigliato mette in chiaro che “se resto e’ una scelta mia” e non rinnega niente di quanto detto perche’ “qualsiasi persona che fa con passione ed entusiasmo il suo lavoro vuole crescere, il mio e’ stato un discorso normale. Credo che la societa’ abbia lavorato benissimo per poter migliorare questa squadra e siamo arrivati a un livello molto alto rispetto alle possibilita'”.

Il fatto che il suo nome sia stato accostato alle panchine di Milan e Juventus “fa parte del calcio, mi ci sono trovato dentro, se l’avessi saputo non avrei esternato quello che ho esternato ma il mio unico scopo era essere chiaro con me stesso e dire il mio pensiero, credo sia un dovere oltre che un diritto”. Ma, assicura Montella, “non c’e’ stato nessun contatto diretto con nessuna societa'”. L’Aeroplanino, insomma, resta ma ci tiene anche a rivendicare quanto fatto perche’ “se la societa’ ha migliorato del 30% il suo fatturato, il merito e’ anche dei calciatori. Ma non credo che la crescita della societa’ collimi con la crescita della squadra, con un miglioramento della classifica perche’ poi dobbiamo fare i conti con chi ha un fatturato che e’ il triplo, il quadruplo del tuo e se fa bene e’ probabile che arrivi davanti”. Per il futuro, sperando di poter contare ancora su Cuadrado (“puo’ crescere ulteriormente e mi auguro che possa rimanere ma dipende anche da tante cose”), l’obiettivo e’ “non perdere l’identita’, il nostro modo di fare calcio, l’idea di gioco, perche’ la gente ci ha dimostrato che ha gradito anche nelle sconfitte”. Infine una battuta sulla gara di domani col Torino, che vede la Fiorentina arbitro della corsa all’Europa League. “Abbiamo una grandissima responsabilita’, ci teniamo a onorare il campionato e la rispettibilita’ che ha questa societa'”.

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