Il Catania torna in serie B dopo 8 anni in serie A: crollo impressionante dopo il record di un anno fa

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 Catania-Milan serie ACala il sipario sulla serie A del Catania, che nonostante la vittoria pesante per 2-1, ottenuta sul campo del Bologna deve a fare i conti con la retrocessione dalla massima serie dopo 8 anni consecutivi di permanenza. Una stagione incredibilmente negativa, dopo quella da record dello scorso anno (8° posto in classifica, miglior piazzamento della storia), ha condannato gli etnei alla serie B. Tante le cose che non hanno funzionato, certamente anche i 65 gol subiti, troppi rispetto ai soli 32 fatti. Un’intera stagione sbagliata quella del Catania, con la dirigenza etnea, che deve fare mea culpa sulle due fasi di mercato (estiva e invernale) sbagliate in tutti i reparti, ma soprattutto in attacco. Un reparto che si e’ dimostrato troppo sterile alla fine del campionato. In estate gli arrivi di Leto, Monzon, Peruzzi, Tachtsidis, Plasil, Guarente, Freire, Boateng e Biraghi erano stati salutati da: tutti, tifosi, stampa e addetti ai lavori in maniera favorevole. “Questo e’ il miglior Catania di tutti i tempi”, si era detto. Il campionato pero’ ha evidenziata un’altra cosa, cioe’ che i nuovi argentini non si sono mai ambientati ai ritmi delle partite italiane e che in una stagione mediocre, come questa, hanno sempre reso sotto la sufficienza. Di fatto, non sono mai state rimpiazzate le partenze di Marchese e Gomez.

Calcio_cataniaMa l’annata storta va analizzata soprattutto guardando alle prestazioni dei cosiddetti senatori, che non hanno reso quanto avrebbero dovuto: hanno giocato una stagione sottotono, mostrando numerosi limiti e collezionando un’incredibile serie di errori. A gennaio il ritorno di Lodi, si e’ dimostrato un flop e l’arrivo di Fedato non sufficiente. Positivo, il solo Rinaudo. Insomma, la squadra del Catania e’ sempre stata fragile dal punto di vista mentale e non in grado di reagire mai alle situazioni negative. E poi quante catastrofi in panchina. Non si poteva prevedere che Rolando Maran dall’ottavo posto dello scorso anno, quando raccolse record su record, precipitasse in un baratro nel quale non ha mai avuto sotto controllo la gestione dello spogliatoio e non e’ mai riuscito a dare un’identita’ alla sua formazione. Pessimo, il suo inizio di stagione e ancora peggiore il suo ritorno. Otto panchine nella prima parte della stagione e solo 5 punti. Gigi De Canio che lo ha sostituito per risollevare l’annata, ha praticamente dato il colpo del KO agli etnei: 8 punti in 11 gare. Poi di nuovo il ritorno di Maran con soli 7 punti all’attivo. Ed, infine, al traghettatore Maurizio Pellegrino, il triste compito di accompagnare in serie B un Catania che ha ben 27 punti in meno della scorsa stagione.

La dirigenza etnea adesso piu’ che pensare agli errori commessi quest’anno, dovra’ programmare il futuro per tornare al piu’ presto in serie A: insomma, fare un esame di coscienza per ripartire da zero ed imitare magari i cugini palermitani che in una sola stagione sono riusciti a riconquistare la massima serie. La rivoluzione societaria il prossimo anno sara’ ancora piu’ marcata, l’ex vicepresidente Pablo Cosentino sara’ il numero uno del mercato, si occupera’ di amministrazione e come ha piu’ volte ribadito il presidente Nino Pulvirenti sara’ una risorsa per la societa’ di via Magenta. La nuova carica e’ quella di amministratore delegato. Un direttore plenipotenziario, che sostituira’ l’uscente Carmelo Milazzo, che comunque restera’ in societa’ con un altro compito. Probabile foglio di via per il direttore sportivo Pippo Bonanno, che dovrebbe essere sostituito dall’argentino Diego Caniggia, per un Catania sempre piu’ sudamericano. Tra i motivi della retrocessione vanno certamente segnalati gli infortuni (frutto di una preparazione totalmente sbagliata), che si sono abbattuti come una scure sulla societa’ siciliana: 12 i rossoazzurri infortunati contemporaneamente.

Tanti giocatori partiranno, alcuni invece ri-partiranno da Catania: probabile che Lodi e Bergessio restino anche in B. Dovrebbero restare anche Gyomber, Rolin, Capuano, Fedato e Petkovic, cosi come Frison. Partiranno, invece, il capitano Izco e Spolli, Plasil, Barrientos ed Almiron, ma anche Leto, Monzon, Bellusci, Biraghi e Peruzzi. Troveranno un’altra collocazione anche Alvarez e Keko, in scadenza di contratto. Una vera e propria rivoluzione, dunque, ma adesso ci sono ancora due gare da giocare e da onorare, nelle quali i tifosi vogliono ormai una sola cosa: che i giocatori sudino la maglia come hanno anche ribadito nel corso dell’ultima partita contro la Roma con una protesta nei pressi della stadio.

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