Roberto Mancini è stato intervistato in esclusiva dal Corriere della Sera e ha dichiarato:”Per tornare grandi ci vuole tempo. Abbiamo perso le prime due partite ma siamo cresciuti in fretta. Sono colpito dalla ricettività dei ragazzi. Facciamo i passi giusti. Sono qui perché penso che l’Inter possa tornare quella che era. Sono qui per cambiare le cose. Pensare al terzo posto mi infastidisce un po’: l’anno prossimo lotteremo per il campionato”.
L’allenatore dell’Inter ha spiegato:”dalla mia precedente esperienza. Sono passati oltre sei anni. E io non volevo tornare: puoi solo far peggio, mi dicevo. Ma in fondo la sfida di rimettere in piedi l’Inter e tornare a vincere mi piaceva. Una mattina, dopo Thohir, mi ha chiamato Moratti. È sicuro che devo riprovarci? gli ho chiesto. E lui: certo!. Al mio primo debutto sulla panchina dell’Inter, nel 2004 ero giovane: non fu facile. A 50 anni, è diverso. L’esperienza all’estero mi ha insegnato tanto”.
Il tecnico nerazzurro si è espresso anche su Mario Balotelli: “Da Manchester non l’ho più sentito. In nerazzurro con me era un ragazzino. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche pulire gli spogliatoi. Al City, per due anni e mezzo, si è comportato bene. Con Mario non è facile: quello che gli entra da un orecchio, gli esce dall’altro. Ma io lo devo ringraziare”. Poi, Mancini, ha detto: “Mario rischia di fare la fine di Adriano, per altri motivi ma la stessa. La mia speranza è che si svegli una mattina e si renda conto che sta buttando via tutto”.