Potrebbe costare una lunga squalifica dello stadio allo Standard Liegi lo striscione con l’immagine della testa mozzata dell’ex Steven Defour esposto ieri dai suoi tifosi prima del “clasico” belga con l’Anderlecht. Le autorità belghe e la federcalcio paiono decise a usare il pugno di ferro per punire i responsabili di un’azione bollata dalla stampa internazionale come “vergognosa” e “orribile”, tanto per riferire gli aggettivi più citati, e rischia di andarne di mezzo anche la società. Nel mezzo di una bufera anche politica, con le opposizioni all’attacco del ministro dello Sport che non avrebbe fatto nulla per contrastare la violenza nel calcio, il ministero degli Interni sta valutando le sanzioni, tra cui una squalifica dello stadio fino a cinque anni e una multa di migliaia di euro “per incitamento all’odio contro una persona”. La società in una nota sul proprio sito spiega di essere stata ingannata dai tifosi sul contenuto dello striscione, di condannare fermamente l’iniziativa e di essere impegnate nell’identificazione dei tifosi responsabili. Impresa non difficile, perchè la fazione “Ultras Inferno” ha diffuso un comunicato per “reagire al linciaggio mediatico subito”. “Siamo desolati che lo striscione abbia urtato certe sensibilità – scrive il gruppo -, ma non possiamo accettare una condanna unanime. L’idea era di riproporre il personaggio del film dell’orrore ‘Venerdì 13’, poi si è deciso di inserire l’immagine di Defour, ma non c’era alcun richiamo ai drammatici eventi recenti”. Una spiegazione che non basta al borgomastro di Liegi, il quale ha convocato società e gruppi ultrà per stabilire che certe espressioni del tifo non saranno più ammesse.
Striscione con testa mozzata dell’ex, maxi squalifica in arrivo per lo Standard Liegi
La società, intanto, condanna fermamente quanto accaduto