La denuncia dei tifosi del Feyenoord: “i veri hooligans sono i poliziotti italiani”

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Roma-Feyenoord: arrivano le verità dei tifosi olandesi, che accusano gravemente la polizia

Un funzionario della pubblica sicurezza capitolina ha tracciato un identikit dei vandali che hanno devastato Roma in occasione del match di Europa League tra il club di Garcia ed il Feyenoord: “erano mine vaganti, senza un’organizzazione. Gente per cui essere hooligan è uno stile di vita. E c’erano molti pregiudicati e spacciatori. A Piazza di Spagna il gruppo si è gonfiato di altri 5-600 scalmanati, non dello stesso livello, ma, diciamo, aspiranti hooligans. Più di un migliaio erano ubriachi e pronti a tutto. Armati di sassi, bastoni e bombe carta. E ci hanno tirato addosso tutto quello che avevano”.

La versione degli stessi sostenitori olandesi è in realtà molto diversa e lo si evidenzia dalle parole di Ben Dudley, blogger tifoso del Feyenoord: “Sono uno dei 5.500 tifosi che hanno assistito a Roma-Feyenoord. Voglio spiegarvi cosa sia realmente successo, almeno da quando sono arrivato in città: quindi alle 13 di giovedì. Dopo una sosta di trenta secondi in albergo sono andato a Piazza di Spagna, dove era in corso una vera e propria festa: migliaia di persone cantavano, bevevano, si divertivano. Le autorità italiane sapevano che ci saremmo riuniti là, eppure nessuno ha pensato ad attrezzare cassonetti o comunque cestini per la raccolta dei rifiuti. Ovviamente, presto la piazza è diventata un casino: bottiglie, pezzi di vetro dappertutto. E’ un peccato che una bella parte della città sia stata riempita di spazzatura ma non ho visto grandi differenze rispetto a quanto succede in ogni parte del mondo l’ultimo dell’anno o il venerdì sera.
Non siamo angeli, non eravamo preti in visita dal Papa. – ha ammesso – Siamo sempre tifosi in trasferta. Ma tutto era sotto controllo, non c’era alcuna avvisaglia di incidenti con i tifosi della Roma semplicemente perché i tifosi della Roma non c’erano”.

“Gli hooligans? I poliziotti Italiani!”

La Presse
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“Eppure verso le 16.30 sono entrati in scena gli hooligans con le loro armi. Non erano gli S.C.F. del Feyenoord, né gli ultrà di Roma o Lazio. Era la polizia italiana. Molti agenti nemmeno indossavano la divisa e avevano le sciarpe per coprirsi la faccia. Quando hanno deciso che era ora di muoversi verso lo stadio, senza neppure avvertirci hanno cominciato a colpire tutti indiscriminatamente. Qualcuno poteva essere un ultrà ma molti erano donne e bambini”.

“Eravamo in una strada stretta. Io sono riuscito a cavarmela ma ad altri è andata male. Per scappare abbiamo urtato delle moto che si sono rovesciate. E la polizia continuava a picchiare e ad arrestare persone a caso. Gli scontri sono cominciati là e i tifosi hanno reagito. Ma noi non abbiamo attaccato per primi. Sono stati loro. Siamo entrati allo stadio alle 18.35. E non c’era alcun rischio visto che l’intero settore vicino al nostro era vuoto. Se a Roma avete visto migliaia di hooligans, questi erano della polizia italiana”.

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