“Ladies and Gentlemen, may we ask firstly that everyone take the seat…because, you know, everyone else want to enjoy this greatball”. Così comincia la rivincita tra Joe Frazier e Muhammad Ali, il 28 gennaio 1974, a New York, Madison Square Garden. Questo incontro, come il primo e il seguente, fa parte della “trilogia Ali-Frazier”, cioè quanto di meglio il pugilato di sempre è riuscito ad esprimere. Nel ‘71 Frazier aveva vinto dopo 15 estenuanti riprese e dopo avere inferto un ko ad Ali grazie a un fulmineo e possente gancio sinistro al volto. Dopo quell’incontro “Smokin’Joe” si scontrò frontalmente con la furia devastatrice del gigante Foreman, nel 1973, andando per ben 6 volte al tappeto e perdendo malamente lo scettro di campione in due sole riprese Ali, nel frattempo, aveva trovato sulla sua strada qualcuno che si era addirittura permesso il lusso di rompergli la mascella: tale Ken Norton. Adesso, dopo essersi ulteriormente forgiati i rispettivi caratteri e le rispettive tecniche pugilatorie, i due si ritrovavano finalmente di fronte. Per la rivincita. Pantaloncini bianchi e fascia nera Muhammad. Pantaloncini quasi total white per Joe. Si combatte sulla distanza dei 12 round, non più 15, come la volta prima. Ed è il via. Questa volta Ali, scottato dall’incontro precedente, dà subito la sensazione di sapere perfettamente cosa fare. Balla. Si muove leggero. E porta colpi lunghi. Forti. Pesanti. Come il miglior Ali, vola come una farfalla, punge come un’ape. E “Smokin’Joe” soffre nel cercare disperatamente di accorciare la distanza. Ali porta la serie, si allontana e ride. Questa sera è il più forte. Si vede. Si sente. Infatti danza sul ring. E alla seconda ripresa solo la confusione data dall’emozione che regna sovrana nella testa dell’arbitro salva Frazier dal tappeto. Succede infatti che Ali mette a segno un perfetto destro al volto di Joe, che accusa il colpo e incassa subito dopo una potente combinazione di Ali. A quel punto, mentre Frazier sembra pronto per andare a tappeto, l’arbitro “sente” la campana del gong e divide i pugili. Peccato mancassero ancora 10 secondi alla fine del round.Una svista madornale. I pugili ricominciano a combattere ma nel frattempo Frazier ha respirato e si è tolto dai guai. Si andrà avanti così fino alla fine. Frazier non troverà mai la soluzione vincente. E Ali porterà a casa la vittoria. L’importanza di questo match è relativa. Se non fosse che è il match precedente al “Thrilla in Manila”.Forse i due pugili, in questo incontro, stavano già pensando a cosa sarebbe successo un anno dopo…
28 gennaio 1974: “la rivincita”, il secondo atto della trilogia Frazier-Ali
La rivincita di Ali su "Smokin'Joe"