Oltre ad essere un’icona del calcio italiano, Giancarlo Antognoni è amato da tutti in campo nazionale e internazionale. Nato a Marsciano nel 1954 ha giocato l’intera carriera professionistica in Italia: inizia a muovere i primi passi nel mondo del pallone con la squadra di Asti, in Serie D, tra il 1970 ed il 1972, nei successivi 15 anni indossa la maglia viola con la quale vince una Coppa Italia ed una Coppa di Lega, sfiorando lo scudetto nella stagione 1981/82. Nello stesso anno diventa Campione del Mondo in Spagna con la Nazionale guidata da Enzo Bearzot. Termina la sua carriera con il Losanna in Svizzera tornando poi in Italia in qualità di dirigente della Fiorentina. In vista della partita di questa sera tra Juventus e Fiorentina l’ex viola in esclusiva a CalcioWeb ha affrontato il discorso match ma non solo.
La Fiorentina è in un grande periodo di forma, può competere alla pari con la Juventus?
In questo momento le due squadre sono alla pari come condizione fisica e mentale. Dal punto di vista tecnico la squadra bianconera è superiore ma con la giusta mentalità e con il giusto agonismo i viola potranno sicuramente mettere in difficoltà la squadra di Allegri.
La squadra di Montella è in lotta su tre fronti, può arrivare in fondo a tutte le competizioni senza perdere di vista l’obiettivo campionato?
La Fiorentina può lottare per qualsiasi obiettivo, ha le carte in regola per vincere la Coppa Italia, e anche in Europa League può essere protagonista. In campionato è difficile raggiungere i livelli di Juventus, Roma e Napoli ma con la Lazio può giocarsela alla grande.
I viola nonostante la cessione di Cuadrado si sono rafforzati, chi è l’uomo imprescindibile per Montella?
La squadra sta giocando bene, tutti sono in forma. L’acquisto di Salah è stato determinante, può fare la differenza. Anche Gomez e Pizarro stanno dimostrando tutte le loro qualità, ma la vera forza della Fiorentina è il gruppo.
I grandi club potrebbero interessarsi a Montella, quale potrebbe essere un eventuale sostituto?
Difficile dirlo, bisogna chiederlo ai dirigenti. Credo che dipenda principalmente dalla volontà del tecnico, la società penso che lo voglia confermare per molti anni ancora.
Il Parma è vicino al fallimento, la situazione poteva essere evitata?
Sulla condizione del Parma si capisce davvero poco, all’inizio sono mancati i giusti controlli e adesso è troppo tardi per lamentarsi. Bisognava intervenire quando la situazione poteva essere risolta, poteva ma non doveva succedere.