Paolo Condo’ continua il suo ciclo di appuntamenti per “GazzettaTv” intervistando Arturo Vidal. In questa puntata di “Condo’ Confidential”, di scena i successi e i retroscena piu’ personali del poliedrico centrocampista della Juventus e della nazionale cilena, cresciuto in una famiglia poverissima di Santiago del Cile e divenuto l’idolo piu’ acclamato della sua nazione. E’ noto come “il Guerriero”, soprannome che gli si addice per il modo di giocare e di interpretare le partite. E proprio alla domanda se questo appellativo puo’, secondo lui, oscurare le sue doti tecniche, risponde: “puo’ essere, pero’ la gente vede tutto e alla fine sceglie quello che gli piace di piu’. E di me gli piace quando vado a prendere la palla o corro per tutta la partita. Io voglio essere ricordato per tutto quello che ho vinto e perche’ sono un Guerriero”. Riguardo la vita privata e la difficile infanzia trascorsa, ricorda il momento in cui si rese conto che le sue doti calcistiche potessero rappresentare la svolta decisiva per la sua famiglia: “avevo 13 anni e non avevamo nulla da mangiare. Eravamo 4 fratelli e mia madre con il suo lavoro quotidiano si prendeva cura di noi. Il mio talento poteva essere la soluzione di tutto, affinche’ loro potessero stare bene per sempre”.
Il talento per salvare la famiglia: Vidal, il guerriero dal cuore d’oro
Il centrocampista della Juventus spiega l'importanza del calcio per lui e la sua famiglia