Ci sarebbero anche altri nomi, oltre a quello di Tommaso Ghirardi, iscritti nel registro degli indagati, nell’ambito dell’indagine della Procura di Parma, sul dissesto finanziario della società di calcio della città ducale. Accanto al nome dell’ex presidente del Parma calcio, Ghirardi, indagato per bancarotta fraudolenta, i Pm emiliani starebbero dunque facendo accertamenti su ulteriori eventuali responsabilità, tra cui il ruolo di alcuni presunti faccendieri, anche esterni alla società, nella gestione che nel corso degli anni ha portato il Parma ad accumulare un debito di quasi 200 milioni di euro. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura ci sono soprattutto i numerosi passaggi di proprietà della squadra che ora potrebbe rischiare il fallimento. Nelle scorse settimane gli Ufficiali giudiziari sono stati a Collecchio per pignorare alcuni beni della società, tra cui degli automezzi. Inoltre, il Parma Fc è da ieri senza direttore generale. Pietro Leonardi ha rassegnato le sue dimissioni, spiegando con un comunicato diffuso sul sito web del club, di aver preso questa decisione perché “le mie condizioni di salute, peggiorate negli ultimi tempi e l’attuale situazione ambientale che si è mio malgrado venuta a creare – si legge nella nota- non mi consentono più di svolgere il mio lavoro proficuamente, non volendo oltretutto risultare d’impaccio all’attuale proprietà”.
Sempre ieri il presidente Giampietro Manenti ha spiegato che la prossima settimana ci sarà un’audizione in Procura. In vista dell’incontro, i vertici della società hanno esaminato la parte contabile, fiscale e legale della situazione societaria e stanno preparando i documenti relativi ad un piano economico che sia “credibile e duraturo”. “Cercheremo nei prossimi giorni di iniziare a fare dei pagamenti” ha aggiunto Manenti, facendo riferimento al 30 giugno come data entro la quale saldare tutte le pendenze con tesserati e dipendenti.