E’ il 3 Aprile 2012, e a Barcellona sta andando in scena l’ennesimo grande spettacolo della più grande orchestra sinfonica del pallone: gli uomini di Guardiola stanno letteralmente dominando il quarto di Champions League giocato contro il Milan, che però resiste con orgoglio. Ad un certo punto, Lionel Messi cerca una delle sue accelerazioni letali, ma viene fermato da un uomo di 36 anni, che per tutta la partita gli ha fatto vedere l’inferno: quell’uomo è Alessandro Nesta, che dopo decine di infortuni e operazioni sta giocando al Camp Nou, contro la squadra più forte del mondo, contro il giocatore più forte del mondo e lo ha anche battuto in velocità, togliendogli palla con un intervento incredibile. Questo episodio è forse la metafora perfetta per descrivere Nesta, palesemente uno dei difensori più forti della storia del calcio, per eleganza, senso della posizione, leadership e numero di vittorie. Una carriera davvero indimenticabile ed inimitabile, con un leitmotiv unico: una brusca caduta ed una pronta ripartenza.

Come nel giorno dell’addio alla Lazio, vissuto come un dramma e tramutatosi in un nuovo inizio: “Il mio trasferimento al Milan fu molto strano. La mattina mi allenai a Formello, era l’ultimo giorno di mercato, poi scese in campo Cragnotti che mi disse che ero stato venduto al Milan. Non potevo rifiutare, conoscevamo tutti i problemi del club e quella stessa sera mi sono ritrovato nello stadio San Siro di fronte a 60.000 spettatori. È stata dura perché non ho nemmeno avuto il tempo di capire cosa stava succedendo.” Dall’addio, alla contestazione ingenerosa dei suoi ex tifosi durante la prima gara giocata all’olimpico da avversario, gli infortuni, i lunghi stop, le sconfitte, il Mondiale vinto ma visto dall’infermeria… ma Nesta si è sempre rialzato, come prima, più forte di prima. Oggi, nel giorno del suo 39esimo compleanno, abbiamo voluto celebrare la sua carriera con tanta nostalgia: perchè un nuovo Alessandro Nesta, e di questo siamo sicuri, non esisterà mai più.